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CRISI DEL LATTE
Moscardelli: “Le difficoltà arrivano da lontano”

Claudio Moscardelli (Pd)

LATINA – Le difficoltà dei produttori di latte nascono da lontano, a cominciare dalla decimazione degli allevamenti a causa della blu tongue (lingua blu), ossia la malattia che ha colpito il nostro patrimonio zootecnico ma  che è stata amplificata negli effetti negativi per il famigerato vaccino di importazione dal Sudafrica e che ha danneggiato gli animali oltre che al diverso trattamento ricevuto dagli allevamenti del centro Italia, tutti colpiti da provvedimento di trattamento della malattia come epidemia, anziché intervenire in modo puntuale solo sulle aziende colpite. Cosa che è avvenuta con gli allevamenti del nord, che sono stati favoriti e hanno potuto conservare il loro patrimonio di capi da latte. A ciò si aggiunga la vicenda delle quote latte regionali, per cui i nostri allevatori in difficoltà hanno ceduto quote a favore allevamenti del nord Italia preservati dai provvedimenti sulla blu tongue che hanno interessato solo singoli allevamenti e non intere aree come nel Lazio. Oggi, con il numero di allevamenti della nostra provincia ridotti a meno di un terzo, i produttori di latte sono sottoposti ad ulteriori difficoltà che si riverberano anche sui consumatori. Il prezzo del latte pagato ai produttori dalle industrie è sotto i 40 centesimi al litro rispetto ad un costo per il consumatore che è 4 volte superiore. Inoltre, non c’è sicurezza per i cittadini in quanto la normativa non tutela poiché molto del latte che beviamo e dei prodotti derivati che consumiamo è in parte italiano e in parte di provenienza da altri Paesi tra cui quelli dell’est, senza garanzie di tracciabilità e di qualità. Oggi, con la vicenda della centrale del latte di Roma che a causa di vicende giudiziarie torna ad essere in maggioranza del Comune di Roma e dei produttori del territorio, c’è un’occasione irripetibile in quanto è possibile avere lo strumento per garantire i produttori con prezzi adeguati e sostenibili per i costi delle aziende e per garantire i consumatori circa la provenienza e la qualità del latte che arriva sulla nostra tavola. Occorre battersi per la tracciabilità dei prodotti e per tutelare i prodotti italiani e del territorio e la normativa italiana ed europea non garantisce i consumatori rispetto alle industrie che trasformano e commercializzano il prodotto, che non sono costrette a specificare la provenienza di tutti i prodotti che utilizzano. Con la possibilità di utilizzare la centrale del latte di Roma accorciando la filiera tra produzione e commercializzazione del latte, strumento non più realizzabile per la nostra provincia da sola stante la drastica riduzione degli allevamenti, avremo un sostegno reale alle nostre aziende che potrebbero uscire dalla crisi. Occorre sostenere l’iniziativa del mondo agricolo e in particolare di Coldiretti, con la partecipazione delle organizzazioni e del sistema camerale del Lazio che può essere di aiuto in termini di risorse all’obiettivo. Occorrono poi politiche locali di promozione dei nostri prodotti a kilometro zero per sostenere gli agricoltori e tutelare i consumatori come accordi con la ristorazione e la messa  a disposizione di aree per la vendita a kilometro zero.

Riceviamo e pubblichiamo da

Claudio Moscardelli

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