GAETA – Il Partito della Rifondazione Comunista di Gaeta chiede le dimissioni del sindaco Cosmo Mitrano.
“Quanto accaduto in occasione del maltempo che ha colpito la città di Gaeta lo scorso 31 ottobre è inaccettabile. Riteniamo – scrive il circolo “Mariano Mandolesi” in una lunga lettera – che le responsabilità della Giunta Mitrano siano gravi ed evidenti e che le scuse addotte risultino grottesche. A seguito di un’allerta meteo lanciata dalla Prefettura già il 27 ottobre e di un preallarme diramato il 30, crediamo che il sindaco avrebbe dovuto almeno comunicare con ogni mezzo e tempestivamente lo stato di emergenza, emanare subito una specifica ordinanza e predisporre adeguati interventi assieme alla protezione civile, con particolare riguardo a situazioni di criticità già note, quali le possibili esondazioni del torrente Pontone. Tutto ciò non è accaduto determinando una tragedia umana irreversibile, danni materiali difficilmente quantificabili e la paralisi di gran parte della città. Con sconcerto apprendiamo dallo stesso sito comunale che le uniche iniziative prese sono state la tardiva dichiarazione dello stato di emergenza (risalente al 31) e la successiva richiesta dello stato di calamità, entrambe rese pubbliche sul sito solo il 1° novembre, dopo l’accaduto. E’ ancor più sorprendente che non si sia neanche deciso di rimandare la seduta del consiglio comunale, svoltasi nelle stesse ore dell’emergenza, invece di monitorare costantemente gli eventi e coordinare risposte efficaci nei momenti più difficili. Si aveva forse fretta di approvare in modo sbrigativo la nuova “Convenzione di Gestione per il Servizio Idrico Integrato” ratificando anni di disservizi, aumenti ingiustificati delle bollette e favori concessi alla società Acqualatina a discapito degli utenti. Tutto nella più completa noncuranza del referendum nazionale che ha visto i cittadini di Gaeta e il popolo italiano esprimersi per la gestione pubblica dell’acqua”.
“Negli stessi momenti in cui si riuniva il consiglio comunale – conclude il Prc – si determinava la lunga interruzione del servizio idrico, patita da oltre 60mila cittadini. Ripristinata a fatica l’erogazione, l’acqua continua ad essere torbida e non potabile. Le eventuali responsabilità legali degli amministratori saranno accertate dalle indagini già in corso ma l’incompetenza mostrata, la serie di manifeste responsabilità politiche e le conseguenze da esse determinate sono abbastanza pesanti da indurci a chiedere le immediate dimissioni di Mitrano e della sua Giunta.