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RIORDINO PROVINCE
La Consulta non decide

L’Ente di via Costa

LATINA – Niente di fatto per il ricorso delle Province e delle Regioni contro il decreto “Salva Italia”. Nel giorno in cui era fissata l’udienza pubblica della Corte costituzionale per esaminare i ricorsi contro le disposizioni dell’articolo 23, la Consulta ha deciso di rinviare a data da destinarsi la discussione ricorsi in attesa che venga pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale anche l’ultimo decreto legislativo sull’accorpamento delle Province, approvato dal governo la scorsa settimana.

Le otto regioni ricorrenti, tra cui il Lazio, secondo le quali l’articolo 23 viola la Costituzione perché riduce i poteri delle province modificando il meccanismo elettorale, dovranno quindi attendere per sapere se la trasformazione delle province, voluta dal Governo, in enti di secondo grado con funzioni di coordinamento delle attività proprie dei Comuni sia pienamente legittima. Le Regioni contestano anche il nuovo sistema di voto, con la trasformazione delle province in organi non più eletti dai cittadini: con l’elezione indiretta di non più di 10 consiglieri provinciali, tra i quali viene nominato il presidente, hanno diritto di elettorato attivo e passivo i sindaci e i consiglieri comunali in carica nei comuni della provincia.

Immediata la reazione dell’Unione delle Province italiane: “È successo quello che temevamo la Corte costituzionale questa mattina non si é assunta la responsabilità di decidere”.

 

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