LATINA – Confronto aspro nella maggioranza al Comune di Latina dopo gli addii al Pdl dell’assessore al bilancio Pasquale Maietta e del presidente del consiglio Calandrini passati nelle fila di Fratelli D’Italia. Il leader provinciale azzurro Claudio Fazzone attacca il sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi convinto che sia lui il regista della trasmigrazione e molti del Pdl chiedono le dimissioni di Calandrini dal presidente del Consiglio. Lui non si scompone e continua il suo lavoro, ma oggi, con ogni probabilità la richiesta di lasciare l’incarico in assise sarà sul tavolo del vertice in programma per stasera.
L’Udc dal canto suo dice di ritenere necessaria una verifica sul programma. “La maggioranza non esiste più – dice il leader centrista Michele Forte – occorre verificare se esiste unità sulle cose da fare. Calandrini avrebbe dovuto dimettersi prima di candidarsi con un partito diverso da quello con il quale è stato eletto”.
ASCOLTA MICHELE FORTE
IL PD – «Il centrodestra di Latina sta dimostrando ancora una volta di non essere in grado di governare la città. La maggioranza è sempre più lacerata, lo evidenzia da ultimo la scelta compiuta dal presidente del Consiglio comunale e dall’assessore al bilancio di passare a Fratelli d’Italia. Il risultato è che mentre il centrodestra è tutto concentrato su lotte di potere interne, non esiste un piano di sviluppo per la città. Latina è ferma, tra gare d’appalto bloccate su servizi sociali e trasporto pubblico, il buco lasciato da Urbania con la gestione delle strisce blu, la Latina Ambiente in panne che non riesce nemmeno ad approvare il bilancio 2011, una pessima gestione del ciclo dei rifiuti, i commercianti che vengono tartassati dalla Dogre. Tutte questioni che sono semplicemente ignorate dal Sindaco e dalla sua Giunta, che dovrebbe avere il buonsenso di dimettersi in blocco». Così Giorgio De Marchis, capogruppo del Partito democratico in consiglio comunale e candidato al consiglio regionale del Lazio commenta la crisi che si è aperta al Comune di Latina e la spaccatura nata in seno alla maggioranza.