LATINA – Le povertà sono in aumento e la Chiesa pontina si mobilita come può: “Negli ultimi anni sono aumentate in maniera esponenziale le richieste di aiuto che arrivano da singoli, coppie, ma anche da intere famiglie della nostra Diocesi che hanno bisogno di assistenza spirituale, materiale e di sostegno psicologico. La rete dei sensori delle parrocchie ci consente di avere in anticipo la percezione dei flussi che si verificano nella nostra società, molto prima che siano divulgati i dati statistici”, ha spiegato il vescovo monsignor Giuseppe Petrocchi nell’annuale incontro con i giornalisti per la festa di San Francesco di Sales, patrono della categoria.
“Un bisogno forte, un urlo ci arriva dalla gente”, ha detto ancora Petrocchi, che ha messo in campo tutte le risorse possibili attraverso una fitta rete di volontari e la solidarietà di tanti, cercando di dare risposte alle persone. “Sappiamo che non sono sufficienti, ma facciamo quello che possiamo in uno spirito di prossimità”.
IL CONSULTORIO DIOCESANO – Sono oltre 9000 le ore di psicoterapia offerte gratuitamente da un’equipe di 12 psicologhe e psicoterapeute che operano presso il Consultorio diocesano attraverso percorsi individuali o di coppia da venti incontri ciascuno. 560 i colloqui; 455 le terapie individuali attivate, cui si sono sottoposte soprattutto donne italiane tra i 40 e i 60 anni; 72 le terapie per le coppie che entrano in crisi: “L’obiettivo è accogliere la fragilità, aiutare il singolo, e rienergizzare la risorsa famiglia”, spiega la dottoressa Paola Arru, responsabile del servizio.
IL RUOLO DELLA CARITAS – Fondamentale il ruolo della Caritas con i suoi 40 centri di ascolto istituti presso quasi tutte le parocchie e la mensa diocesana. “Aumenta ancora il numero degli italiani che devono chiedere aiuto, su 400 nuovi colloqui, la metà hanno riguardato italiani – spiega il responsabile, Angelo Raponi – Sono soprattutto le donne coniugate a chiedere aiuto. Abbimao anche notato che i singoli non chiedono più per sé, ma per le proprie famiglie e per la prima volta abbiamo visto sedere alla mensa diocesana interi nuclei familiari”
LE NUOVE EMERGENZE – “Le nuove emergenze sono legate alla situazione che vivono molti padri separati, costretti a vivere in auto e a chiedere aiuto ai nostri centri per riuscire anche solo fare una doccia. A loro bisogna offrire servizi primari – spiega ancora Raponi – C’è poi la povertà legata alla dipendenza dal gioco, persone e famiglie in difficoltà estrema perché buona parte del reddito, già scarso, è dilapidata in slot machine, lotterie o scommesse; infine, ma non per ultimo il caso degli stranieri che hanno ottenuto il ricongiungimento familiare, ma che, proprio mentre il sogno di riunirsi alla famiglia si avverava, hanno perso il lavoro. La pratica costosissima li ha privati dei risparmi e spesso per raggiungere il loro obiettivo hanno anche dichiarato falsamente di avere una casa e un reddito e dunque hanno perso altri benefici, come la gratuità delle cure mediche e assistenziali, con la conseguenza che non possono curarsi”.
ASSISTENZA SPIRITUALE – “La famiglia è fragile non riesce a reggere gli urti che derivano da una cultura individualistica, la dimensione spirituale è la matrice e la forza che consente di affrontare e superare le difficoltà – ha detto il vescovo – non si tratta di assiomi pastorali, ma di certezze acquisite dagli studi sociali”. E’ necessario ha detto Petrocchi offrire sostegno spirituale alle persone e alle famiglie. Un ruolo svolto dall’Ufficio per la pastorale alla famiglia che promuove incontri di catechesi, esercizi spirituali e pellegrinaggi.
“Esiste una povertà nascosta, che si occulta perché non è localizzabile, ma non per questo meno grave” ASCOLTA IL VESCOVO PETROCCHI audiovescovo]
