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CRAC MIDAL
Barberini si difende, la Izzi piange davanti al gip
Domiciliari per gli altri indagati

Il Tribunale di Latina

Il Tribunale di Latina

LATINA – Tanti insulti e molta rabbia ieri pomeriggio all’esterno del Tribunale di Latina per l’arrivo dei cinque indagati dell’inchiesta Midal che sono davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia. Alcuni ex dipendenti dell’azienda, circa dieci,  hanno pesantemente apostrofato Paolo Barberini e anche gli altri che sono entrati a bordo di due cellulari della polizia penitenziaria. “Avete rubato, siete dei ladri”, hanno detto in coro.

Alle 15 davanti al gip Costantino De Robbio il via alle audizioni. Il primo a parlare davanti al gip è stato il commercialista di Frosinone Sandro Silenzi che si trova agli arresti domiciliari e che è arrivato in Tribunale insieme ai suoi due legali di fiducia. Silenzi ha detto che per il ruolo che ricopriva non ha mai ravvisato alcuna forma di irregolarità da far pensare a falsi bilanci e ha ridimensionato le accuse. La sua posizione infatti rispetto agli altri sarebbe marginale.
Dopo Sandro Silenzi in Tribunale è stato ascoltato Ivo Lucarelli e poi Sergio Gasbarra, entrambi hanno negato le accuse e i rispettivi difensori per i loro assistiti hanno chiesto una misura cautelare sostitutiva rispetto al carcere e cioè gli arresti domiciliari. Anche il pm Raffaella Falcione e il Procuratore Aggiunto Nunzia D’Elia che erano presenti agli interrogatori hanno espresso favorevole. Ieri sera i domiciliari sono stati concessi a Gasbarra, questa mattina anche a Lucarelli.
Subito dopo si è preceduto con l’interrogatorio di Rosanna  Izzi che ha giustificato il suo operato sostenendo di aver agito per il bene della società: “Ho fatto le mie scelte credendo fossero quelle giuste”, ha detto l’imprenditrice. Paolo Barberini è stato ascoltato solo in tarda serata, ma davanti al gip l’uomo ha negato le accuse spiegando che “La proprietà Midal è la signora Izzi, io ho contestato – ha detto – una serie di atti  poco chiari come l’acquisto dell’appartamento”.
GIORNALISTI – E ancora una volta uno spiacevole episodio si è verificato in Tribunale perché i giornalisti sono stati allontanati dal palazzo di giustizia. “Il tribunale il pomeriggio è chiuso al pubblico” e così, con queste parole i colleghi sono stati tenuti fuori mentre erano in corso gli interrogatori di garanzia.

“Evidentemente siamo sgraditi, non abbiamo altre spiegazioni – dicono i rappresentanti dell’Associazione stampa romana e dell’Unci – Anche oggi i giornalisti stavano facendo semplicemente il loro lavoro, fra l’altro in seguito a uno scandalo di dimensioni milionarie che coinvolge personaggi noti del territorio. Torneremo a chiedere spiegazioni al presidente del Tribunale, dato che aspettiamo ancora un chiarimento per l’episodio precedente”.

DIS – GUSTO – “Devono buttare la chiave per quello che hanno fatto, quando non prendevamo gli stipendi ci dicevano che era tutto regolare e che noi dovevamo soltanto lavorare”. E’ quello che dicono alcuni ex dipendenti dell’azienda dichiarata fallita dal Tribunale di Latina e che oggi pomeriggio hanno protestato all’esterno del Tribunale in occasione dell’interrogatorio dei cinque indagati accusati di bancarotta e accesso abusivo al credito. “Abbiamo fatto un flash mob il primo maggio del 2011 anche se la città è rimasta indifferente – dicono in coro – non possiamo nascondere che quando abbiamo saputo degli arresti abbiamo esultato”. I dipendenti che sono rimasti poco più di un’ora all’esterno poi sono andati via.

 

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