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FARE PER FERMARE IL DECLINO
Giuseppina Pesce spiega la sua candidatura

giuseppina pesce mb

LATINA – Scende in politica per la prima volta Giuseppina Pesce. Lo fa con Fare per fermare il declino perchè – dice – mi sono riconosciuta nelle linee programmatiche del partito. Lo fa anche e soprattutto per i suoi figli che si stanno affacciando al mondo del lavoro perchè “per loro mi devo mettere in gioco e cercare di lasciargli qualcosa di meglio di quello che c’è ora”. Giuseppina Pesce è candidata al Senato ed al Consiglio Regionale del Lazio, i motivi li spiega lei stessa, invitando i cittadini al dibattito pubblico che si terrà il 10 febbraio presso il circolo cittadino di Latina.

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pesce

Linee programmatiche:

Le mie priorità politiche. Prima in assoluto, ridurre l’estensione della Mano Pubblica e i margini di discrezionalità del suo operato che inducono clientele e corruzione.

E poi, fra i temi economici: riduzione della pressione fiscale su imprese e lavoro, target a cui vanno indirizzati tutti i risultati ottenuti in termini di riduzione della spesa pubblica improduttiva, a partire dai costi della politica, ma non solo; liberalizzazioni, riduzione del debito pregresso attraverso dismissioni sia a livello nazionale che regionale del patrimonio pubblico immobiliare e mobiliare; revisione del welfare a favore di disoccupati di lungo periodo, giovani e donne.

E ancora promozione del merito e del talento nelle università e nella ricerca; valorizzazione del nostro territorio e dei beni culturali, unici al mondo.

“Qualche giorno fa a Roma e nelle principali città d’Italia abbiamo assistito alla mobilitazione delle PMI riunite in Rete Imprese Italia.

Hanno richiamato l’attenzione pubblica su quella che è la più tangibile delle manifestazioni del declino italiano e della nostra regione: la morìa di piccole e medie imprese; e hanno testimoniato le crescenti difficoltà economiche e finanziarie in cui anche le imprese che resistono sono costrette a lavorare.

Le nostre imprese sono soffocate da una pressione fiscale e contributiva che è pari al 68,3% contro il 43,1% della media OCSE (PriceWaterhouseCooper, Pay taxes 2013); e d’altra parte, a fronte di un costo del lavoro elevatissimo, il reddito disponibile dei lavoratori è ad un livello nemmeno paragonabile alle medie europee.

IN MEZZO C’È LO STATO: occorre ridurre il cuneo fiscale con meno tasse sulle imprese (partendo dall’IRAP) e sul lavoro (IRPEF).

Le nostre imprese sono messe in ginocchio dalla stretta del credito, spesso dovuta anche alla inadeguatezza di una governance bancaria di matrice politica (vedi MPS).

Le nostre imprese sono purtroppo impotenti di fronte alla vergognosa incapacità della PA per prima di onorare i propri impegni.

Le nostre imprese sono intralciate dallo strapotere di una burocrazia sempre più autoreferenziale che, anziché operare con lo scopo di fornire ai cittadini servizi efficienti a prezzi concorrenziali, sperpera i denari pubblici mantenendo o addirittura ingigantendo sempre più la propria mastodontica struttura, che spesso nasce con intenti clientelari e che clientele e corruzione continua a generare (vedi ATER).

E veniamo al Lazio:

Il Lazio non cresce, il suo PIL è fermo ai livelli del 2005. La nostra regione oggi non è un posto dove far nascere nuove imprese, né un posto per giovani e donne che vogliano entrare nel mondo del lavoro, né un posto dove trovare servizi e infrastrutture d’eccellenza; qui si opera in condizioni se possibile peggiori che altrove in Italia, perché ci portiamo sulle spalle un debito pari a circa 12 miliardi di euro, che costringe la popolazione laziale prima ancora di poter pagare per ottenere servizi, a dover pagare 900 milioni all’anno di interessi.

Le ricette concrete proposte in ambito regionale da FARE per Fermare il Declino:

Meno tasse sulle imprese – riduzione dell’aliquota IRAP dall’attuale 4,82 al 3,9%, (aliquota di base), promuovendo contemporaneamente nel Parlamento nazionale l’abolizione dell’IRAP, questa odiosa imposta che, colpendo il costo del lavoro, sfavorisce addirittura chi più assume, configurandosi come vera e propria “sanzione impropria” per le attività più labour – intensive; eliminazione dell’IRBA (imposta regionale sulla benzina da autotrazione) con lo scopo di abbassare il costo della benzina che pesa direttamente sulle imprese e indirettamente sui consumatori; e sostituire l’erogazione di sussidi con la riduzione della pressione fiscale sulle aziende.

Meno tasse sui residenti – riduzione dell’addizionale IRPEF dall’ attuale1,73 all’1.23% (aliquota base), il che vuol dire tutto ciò che è possibile fare in ambito regionale per dare inizio a quella riduzione della pressione fiscale di 6 punti in 5 anni che costituisce uno dei punti cardine del nostro programma nazionale.

Compensazione tra partite attive e passive nei rapporti fra cittadini e Regione – si tratta di introdurre un meccanismo che consentirà ai cittadini e alle persone giuridiche di dedurre dalle imposte regionali gli importi di cui essi sono creditori: chi vanta crediti non deve pagare mentre attende di essere pagato.

Dove trovare le risorse per far fronte e tutto questo?

FARE per Fermare il Declino propone:

Meno debito della Regione – obiettivo da raggiungere attraverso la vendita di partecipazioni societarie e patrimonio immobiliare non necessario alle funzioni istituzionale della regione.

Meno costi della politica – attraverso la riduzione del numero dei consiglieri e assessori regionali, dimezzamento dei loro compensi, abolizione di vitalizi, auto blu, rimborsi forfettari, contributi a gruppi consiliari etc.

Più efficienza amministrativa – attraverso l’introduzione della cultura della trasparenza, della misurazione e della valutazione che riduca la discrezionalità della mano pubblica; superamento della frammentazione amministrativa e normativa.

Un diverso ruolo della Regione nei suoi campi di intervento – stiamo parlando di agricoltura, ambiente, cultura e turismo, formazione professionale e accesso alle professioni, ricerca e università, sanità, servizi per l’infanzia, sicurezza e legalità, trasporti.

Il filo conduttore è il desiderio di superare il triste primato di regione a statuto ordinario con il debito più alto;con più dirigenti per abitante e per dipendente; malata di ipertrofia ed assenteismo; con un abnorme numero di partecipazioni societarie che alterano il gioco della concorrenza senza reale beneficio sulle tariffe o sulla qualità del servizio offerto, con un aggravio del carico fiscale imposto ai cittadini per mantenere un sistema che è al servizio della politica invece che dell’interesse pubblico. Il desiderio insomma di riorganizzare la struttura amministrativa regionale per ottenere maggiore efficienza e trasparenza, migliorare la cooperazione fra le strutture ed eliminare duplicazioni e sovrapposizioni di funzioni.

Questo è solo un breve accenno alle risposte concrete di FARE, esposte nel programma che vi abbiamo distribuito. Ma attenzione, voglio porre l’accento su due punti fermi :

niente tagli alla sanità e all’istruzione! (Ma opportunità di carriera e incentivi economici al merito)

Il nostro patrimonio artistico e culturale non è solo una voce di costo, ma una risorsa che può e deve generare profitti! (non ho paura di questa parola)”

Giuseppina Pesce per “FARE per Fermare il Declino”: Per mostrarvi che, se si vuole, si può FARE, Vi diamo appuntamento a domenica 10 febbraio prossimo al Circolo Cittadino di Latina alle ore 11,00 per incontrare una bella realtà italiana e regionale, l’industria aerospaziale, con l’evento:

“L’Italia del FARE nello spazio: 50 anni di successi italiani nella scienza e nell’industria spaziale “.

Parteciperanno:

Ezio Bussoletti , membro del CdA ASI, Agenzia Spaziale Italiana, Professore di Scienze e tecnologie spaziali Università Parthenope Napoli

Fabrizio Zucchini Responsabile Comunicazione ASI

Responsabili di industrie spaziali nel Lazio

Seguirà un piccolo rinfresco a base di pane e porchetta.

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