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CRACK MIDAL, 5 ARRESTI
In carcere Paolo Barberini e Rosanna Izzi
Dodici gli indagati per un buco da 10 milioni

La Procura di Latina

La Procura di Latina

LATINA –  La Guardia di Finanza ha arrestato questa mattina, su richiesta della Procura e su un’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Latina, Rosanna IZZI, Ivo LUCARELLI, Paolo BARBERINI e Sergio GASBARRA, ora in carcere a Latina, oltre a Sandro SILENZI, ai domiciliari. Gli indagati, a vario titolo ed in qualità di Presidente e componenti del consiglio di Amministrazione della MIDAL, la società operante nel settore della grande distribuzione alimentare, dissimulando sin dal 2005 lo stato di gravissima difficoltà della società e compiendo dissennate operazioni gestore, con la complicità degli organi di controllo, hanno preso dall’attivo della società (dichiarata fallita lo scorso 20 dicembre, ingentissime somme di denaro quantificate in oltre dieci milioni di euro, ai danni dei creditori. Ai cinque viene contestata, infatti, la bancarotta fraudolenta per distrazione, documentale e preferenziale.

Paolo Barberini Ad della MidalLa posizione più complicata, secondo quanto contesta il gip Costantino De Robbio, è quella di Paolo Barberini, originario di Napoli ma residente a Roma, ex amministratore delegato della Midal, componente del Cnel per la IX Consiliatura (2010-2015), è finito in carcere a Roma. La Procura ipotizza che avrebbe alienato nel periodo tra il 2008 e il 2010 immobili della Midal e contratto diversi mutui per ottenere una certa liquidità per acquistare un’azienda commerciale di Latina Scalo che la Midal controllava al 98 per cento.
Nell’inchiesta sono state indagate anche sette persone in stato di libertà.

Le indagini, svolte anche attraverso una minuziosa ricostruzione contabile, hanno consentito di accertare che i soldi venivano presi in diversi modi: pagamenti per oltre 4 milioni di euro, eseguiti dalla MIDAL a favore di società di diritto estero, a fronte di fatture per operazioni inesistenti per prestazioni di servizi (consulenze per l’apertura di nuove sedi commerciali) mai eseguite dalle società straniere; ripetute falsificazioni dei bilanci, per oltre 40 milioni di euro; acquisto da parte della MIDAL di immobili di proprietà di Rossana IZZI, a prezzi più che raddoppiati; cessione, in prossimità del fallimento, di immobili della società e di rami d’azienda di controllate con immediato versamento del ricavato su conti correnti personali.

Le indagini hanno accertatato che la MIDAL, dissimulando lo stato di dissesto e poi di insolvenza, ha ottenuto ingenti finanziamenti (quasi 9 milioni di euro) da un istituto di credito ignaro della situazione.
Senza contare gli elevatissimi compensi agli amministratori ed ai consulenti (alcuni dei quali anche in evidente conflitto di interesse) per svariati milioni di euro.
Il G.I.P. ha infine accertato le gravi responsabilità anche del revisore contabile della società che ha contribuito in maniera determinante alla commissione dei reati. Per questo sono stati concessi i domiciliari.

La Midal Spa era stata dichiarata fallita dal Tribunale di Latina nel gennaio del 2012 dopo un’istanza presentata dalla Procura di Latina. I creditori  della Midal sono oltre 400, tra cui la Ferrarelle, la Dolciaria Cosmi, la Gentilini, la Montanari e Frezza oltre all’Amaro Strega Alberti, solo per fare alcuni nomi.
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