LATINA – Giuseppina Pesce, candidata al Senato e al Consiglio regionale del Lazio nelle liste di “FARE per Fermare il Declino”, interviene in materia di IMU: “Sono stati pubblicati dal Ministero dell’Economia i dati consuntivi relativi all’IMU versata dai contribuenti nel 2012. Intendo richiamare l’attenzione – mentre tutti si concentrano sull’abitazione principale – sul fatto che imprenditori e commercianti hanno versato da soli più di un quarto dell’IMU totale, in totale 6,3 miliardi di euro, pari al 26,6% del gettito complessivo IMU; il conto medio per i soggetti imprenditori persone fisiche, che sono 15,3 milioni, è stato di € 736, mentre per i 700.000 soggetti diversi dalle persone fisiche (società ed enti) è stato di ben € 9.313, superiore di due volte e mezzo a quanto pagato in media nell’anno precedente (Fonte: Il Sole24ore di mercoledì 13 febbraio, pag.12). Il tutto in un anno di bilanci magrissimi, compressi dalla contrazione della domanda, dalla pressione fiscale diretta e indiretta che in Italia sulle imprese raggiunge il 68% contro il 43% della media OCSE, dalle difficoltà di accesso al credito bancario e magari dai mancati pagamenti della PA.
Ma attenzione – prosegue Pesce – nel 2013, per i “fabbricati di uso produttivo” il gettito proveniente dall’aliquota standard del 7,6 per mille verrà interamente destinato allo Stato, mentre i Comuni, se vorranno incassare qualcosa, dovranno ricavare il gettito da maggiorazioni di aliquota che possono arrivare fino al 3 per mille. Risultato: un’aliquota del 10,6 per mille. E visti i bilanci dei Comuni, c’è da giurare che lo faranno! E ancora una volta lo Stato avrà usato le aziende come si usa uno sportello bancomat…. Noi di FARE per Fermare il Declino – precisa la Pesce – riteniamo che l’IMU vada rivista in due direzioni:
· il gettito dell’IMU deve rimanere nelle mani dei Comuni, diventando il pilastro della fiscalità locale;
· per quel che riguarda le imprese, va operata una riduzione delle aliquote per i beni strumentali delle imprese e riformata la tassazione patrimoniale sui fabbricati agricoli, allo scopo di far venir meno gli aumenti sconsiderati degli ultimi anni.”