ROMA – Si è tenuta ieri pomeriggio la riunione tra UIL, CGIL e CISL con il Ministro del Lavoro Elsa Fornero ed il rappresentante nazionale del Coordinamento delle Regioni Gianfranco Simoncini, sull’andamento della spesa relativa agli ammortizzatori sociali in deroga e sulla necessità di reperire ulteriori risorse necessarie per garantire la copertura dei costi per il sostegno al reddito per tutto l’anno 2013, in sostanza gli ammortizzatori sociali in deroga, cassa integrazione e mobilità.
L’incontro – evidenzia la UIL Nazionale – tenutosi ieri pomeriggio con il Ministro del Lavoro ed il Coordinamento delle Regioni ha sostanzialmente confermato le preoccupazioni che da tempo e a più riprese avevamo segnalato rispetto alla inadeguatezza delle risorse disponibili per la copertura delle richieste di ammortizzatori sociali in deroga.
Come è noto l’accordo Stato-Regioni del 22 novembre 2012 aveva previsto un primo riparto delle risorse stanziate assegnando una quota pari a 150 milioni allo stesso Ministero per le domande relative alle imprese localizzate in più regioni e 650 milioni alle Regioni e Provincie Autonome: di questi 650 milioni, 520 sono stati recentemente assegnati tenendo conto dell’andamento storico della spesa nel quadriennio 2009/2012, così come definito nell’intesa Stato-Regioni.
“Dall’incontro – evidenzia Luigi Garullo Segretario generale UIL Latina – è emerso quanto peraltro risultava già palesemente evidente, e cioè la conferma che in molte regioni la prima tranche di risorse assegnata è già esaurita o in via di esaurimento, come purtroppo sta avvenendo anche nella regione Lazio, tanto da mettere a rischio il sostentamento in deroga di diversi lavoratori, per i quali abbiamo già cominciato a registrare bocciature di accordi presso la regione.”
A fronte di tale situazione – fa sapere ancora la UIL Nazionale -, il Ministero ha accolto la nostra richiesta di rendere immediatamente utilizzabili le risorse residue, a partire dai130 milioni non ancora assegnati ed ai quali si aggiungeranno altri 130 milioni, per un totale di 260 milioni di euro, che saranno disponibili a seguito di una ulteriore intesa tra le Regioni (riunione già fissata per il prossimo 27 di marzo) che dovrà individuare nuovi criteri di ripartizione, visto che quelli precedentemente adottati hanno fortemente penalizzato alcune regioni.
A tale proposito Il Coordinatore delle Regioni ha comunicato l’intenzione di individuare criteri condivisi che permettano di garantire “la massima uniformità dei trattamenti” su tutto il territorio nazionale.
Inoltre, come definito dalla Legge di stabilità, e sulla base del monitoraggio della spesa per ammortizzatori in deroga, entro il 30 di aprile prossimo potranno essere reperiti ulteriori 200 milioni di euro derivanti dal prelievo del 50% delle risorse destinate alla formazione continua (0.30) per il periodo 1° giugno – 31 dicembre, comprensive naturalmente anche di quelle destinate ai Fondi Interprofessionali di settore.
Con questo tipo di previsioni le risorse che possono essere rapidamente messe in campo sono 460 milioni, quindi in considerazione del fatto che la prima tranche di 520 milioni sarà a mala pena sufficiente a coprire le esigenze relative ai primi tre mesi del 2013, sembra attendibile la stima, fatta dal rappresentante delle Regioni, che individua in ulteriori 800 milioni il fabbisogno necessario a garantire l’intera copertura dell’anno in corso.
Per quanto riguarda le situazioni ancora pendenti, relative al blocco dei pagamenti degli ammortizzatori relativi agli ultimi mesi del 2012, abbiamo ribadito la necessità che le indennità ancora sospese vengano liquidate con sollecitudine al massimo entro il prossimo 31 marzo. A tale proposito l’Inps nazionale ci ha fornito assicurazione sulla erogazione di queste risorse ferme restando una serie di verifiche contabili relative ad alcune regioni.
Infine un discorso a parte va fatto sulle risorse riferite al Piano di Azione e Coesione (PAC), derivanti dalla riprogrammazione dei Fondi Strutturali e da destinare alle Regioni Obiettivo Convergenza.
Queste risorse, che sulla carta sono circa 530 milioni, sono comunque vincolate nel loro utilizzo alla connessione, per almeno un quarto, con azioni di politiche attive e sostanzialmente ancora soggette al definitivo via libera da parte della Commissione Europea.
Detto questo, le risorse PAC utilizzabili per ammortizzatori in deroga, pari ai restanti tre quarti, sono circa 397 milioni, di cui la maggior parte (240 milioni) da destinare alla regione Campania ed i rimanenti da dividere tra Sicilia, Calabria e Puglia.
“In sostanza – aggiunge Garullo – conclusione riteniamo che l’incontro con il Ministro non è stato purtroppo risolutivo ma anzi conferma integralmente le nostre fortissime preoccupazioni sull’insufficienza delle risorse disponibili per garantire per tutto il 2013 la tenuta del sistema di sostegno al reddito, fino ad oggi bene o male assicurato dagli ammortizzatori sociali in deroga, questa preoccupazione – insiste Garullo – era stata già evidenziata dalla UIL di Latina proprio qualche giorno fa in occasione della diffusione del rapporto mensili sulla cassa integrazione.”
“E’ chiaro – continua Garullo – come si renda necessario che tutte le forze politiche e le Istituzioni, a partire dalla Regione Lazio, si impegnino per reperire le risorse necessarie per garantire i sussidi ai lavoratori e alle lavoratrici delle aziende così duramente segnate da una crisi sempre più tagliente, soprattutto nel territorio pontino, dove le domande di disoccupazione hanno avuto una impennata proprio nei primi mesi del 2013.”
“Non si può nemmeno immaginare – conclude Garullo – che così tanti lavoratori che hanno già perso traumaticamente il proprio posto di Lavoro, possano essere lasciati soli in una situazione simile, va fatto uno sforzo di priorità verso il lavoro, unito ad interventi rapidi ed efficaci che diano un impulso allo sviluppo e all’occupazione sul nostro territorio.”
“ E’ necessario – conclude Garullo – aprire un dialogo immediato con le parti istituzionali, per queste ragioni Uil Cgil e Cisl nazionali, valuteranno tutte le misure e le azioni da mettere in campo per sostenere le nostre richieste, anche alzando il livello di mobilitazione sui territori ed in previsione di ulteriori iniziative che potranno essere decise a livello nazionale,per richiamare la massima attenzione sulla difficile situazione che stanno vivendo di migliaia di lavoratori della nostra provincia e più in generale nel paese.”