LATINA – E’ pronto e sarà distribuito nei prossimi giorni il vademecum redatto dalla Asl di Latina e contenente le informazioni utili e i consigli sulla scabbia norvegese dopo il caso diagnosticato ad un’anziana ricoverata, che ha poi contagiato il personale sanitario.
Anche se la situazione resta stabile data l’incubazione della malattia è possibile che nelle prossime ore e nei prossimi giorni altre persone venute in contatto con la donna (perché ricoverate nello stesso reparto, quello di Medicina, prima del trasferimento a Malattie infettive) o venute in contatto con i sanitari contagiati, possano manifestare la malattia che è molto aggressiva anche se curabile e ha un’incubazione fino a sei settimane. Nel depliant come comportarsi se si ha il sospetto ei modi per individuare i sintomi.
Il sintomo più rilevante della presenza dell’acaro della scabbia sotto pelle è un forte prurito, associato a minuscoli cunicoli, lineari o ad arco millimetrici e bianco-rosati, che l’acaro scava nella pelle. Essi poi si annidano di preferenza intorno ad un bulbo pilifero. Il contagio avviene per contatto diretto con il malato o con oggetti da lui utilizzati (lenzuola, cuscini). L’acaro sceglie come spazi interdigitali, gomiti, ascelle, inguine. L’eruzione scabbiosa è accompagnata da fortissimo prurito, che si intensifica durante il periodo notturno. La scabbia norvegese, con ipercheratosi, croste ed eritrodermia estesa è la forma più mordace
SUMMIT ALLA ASL – Nei giorni scorsi si era riunita l’Unità di crisi del Comitato infezioni ospedaliere convocata dal direttore sanitario aziendale della Asl di Latina Ennio Cassetta per fare il punto sulle misure prese e da prendere in relazione ai casi di scabbia norvegese registrati al Goretti. “L’obiettivo è quello di evitare l’epidemia individuando nel più breve tempo possibile tutti i casi”.
Tra le misure stabilite dall’azienda, la centralizzazione delle visite per i malati sospetti, visite dermatologiche che si faranno solo al Goretti, e l’istituzione di un ambulatorio specifico, esterno all’ospedale, presso il 118 dove saranno visti i casi sospetti. “Eviteremo così ogni contatto con altri pazienti”, ha spiegato Cassetta al termine della riunione. Ascolta gli aggiornamenti: