LATINA – Il neo consigliere regionale del Partito Democratico Enrico Forte chiede chiarezza sulla gestione del servizio di emergenza 118 e sui passaggi che hanno portato ad appaltare tale servizio con lo strumento della procedura negoziata mentre era già in fase di espletamento una procedura di gara a livello europeo.
L’area della provincia di Latina era rimasta esclusa dalla convenzione con la Croce Rossa stipulata nel luglio 2012 dall’Agenzia Regionale Ares 118 per il territorio del Lazio ed era quindi divenuta oggetto di un accordo con privati con sistema di procedura negoziata che viene rinnovata ogni tre mesi.
L’11 febbraio scorso, però, l’Ares ha dichiarato risolta la convenzione con la CRI e il 27 febbraio, con la deliberazione 105, ha deciso di appaltare il servizio per l’intera area regionale, provincia di Latina compresa, attraverso procedura negoziata appellandosi ad “una situazione di estrema urgenza risultante da eventi imprevedibili non imputabili alle stazioni appaltanti”. Il tutto mentre era in corso una procedura di gara europea.
“Non si capisce per quale ragione – sottolinea Enrico Forte – nella gara sia stato inserito anche il servizio 118 della provincia di Latina, visto che quest’ultimo non era venuto meno così come appaiono decisamente poco chiari i tempi e gli importi stabiliti con la delibera del 27 febbraio. La base d’asta fissata per l’intera regione per sei mesi è stata stabilita in 10.463.829 euro senza che nell’atto venga riportata la spesa storica corrente che ammonterebbe a circa 18 milioni per l’intero anno quindi a circa 8 milioni di euro per semestre. Il servizio costerebbe quindi circa 4 milioni di euro in più rispetto a quello attuale”.
“Dal disciplinare di gara – prosegue il consigliere regionale del Pd – emerge inoltre un abbassamento del livello qualitativo del servizio di emergenza per il territorio della provincia di Latina. Se attualmente negli equipaggi delle 16 ambulanze è previsto anche il medico, con la nuova proposta di gara per i mezzi di soccorso h24 tale figura professionale non è contemplata: ci sono soltanto sei auto mediche con a bordo il medico in totale, delle quali due nell’area pontina. Questo significa che c’è un medico per circa 250mila abitanti a fronte del medico ogni 60mila previsto dalla normativa vigente.
Ritengo che vada fatta chiarezza sull’intera vicenda – prosegue Forte – non soltanto perché la gara è stata espletata in tempi “sospetti” e con una base d’asta eccessiva trattandosi di un affidamento temporaneo in attesa dell’espletamento della gara europea, ma anche perché le condizioni dell’affidamento mostrano uno scadimento del servizio sanitario di emergenza sul territorio della provincia di Latina rispetto a quello attuale, che peraltro era ancora vigente”.