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ARRIVA IL SINDACATO BIELORUSSO
L’incontro martedì a Latina

Cecere-300x225LATINA – “La Femca Cisl di Latina incontra il sindacato Bielorusso” è il titolo del convegno che si terrà martedì 16 aprile alle ore 9.30 presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università La Sapienza-Sede di Latina.
Organizzato dalla Femca Cisl vedrà la partecipazione di Roberto Cecere Segretario Generale Femca Cisl-Latina, di Ewa Blasik Segretario Generale Ust Cisl-Latina, di Ulderico Marzioni Segretario Generale Femca Cisl-Lazio, di Michele Fantasia Presidente Federlazio Latina, di Antonella Zonetti Amministratore Delegato Gruppo Zonetti e di Svetlana Klotshok Presidente del Sindacato Bielorusso Bcmpwu ( Chimica,miniere ed olii ).“ Un incontro che vuole essere un momento di conoscenza e confronto” commenta Roberto Cecere “ il tentativo di comprendere un mondo del lavoro che, fino a non molti anni fa, ci era del tutto sconosciuto. D’altro canto le relazioni economiche possono costituire una prima base attraverso la quale avviare scambi che non riguardino solo merci e servizi ma anche cultura, valori, idee”. E la realtà della Bielorussia di oggi ci parla di una nazione economicamente provata, colpita da misure fiscali oppressive nei confronti dei circa 10 milioni di abitanti che già vivono con stipendi medi mensili pari a poco più di 200 euro, di un paese dove l’inflazione, dopo anni di bassa percentuale, è tornata ai livelli del 2000 raggiungendo il 30% e con la crescita dei prezzi al consumo del +18,1 per cento nel periodo gennaio-ottobre 2012.
Sul fronte sindacale, poi, in Bielorussia la situazione rimane estremamente complessa per quanto riguarda i diritti dei lavoratori con il Governo del Presidente Lukashenko che non tralascia le occasioni mirate a limitare fortemente il movimento sindacale indipendente del quale il REPAM (metalmeccanici) è l’espressione più importante. Fare vero sindacato in Bielorussia è oggi assai complicato a fronte anche di decisioni governative molto discutibili che minano fortemente i diritti dei lavoratori: basti pensare che i dipendenti saranno costretti a rimanere in azienda fino al completamento del progetto industriale nazionale ,previsto per fine 2015. Nel settore del legno, il più trainante dell’economia, gli operai non potranno lasciare il proprio posto di lavoro senza il permesso della direzione ed in caso di scioglimento anticipato del contratto, il lavoratore dovrà restituire le mensilità percepite le quali, o verranno detratte dalla busta paga del nuovo posto di lavoro oppure, se non trova impiego, l’ex dipendente viene condannato a ritornare a lavorare nell’azienda che aveva deciso di lasciare.
Situazioni veramente difficili dove ancor più complicato è parlare di contrattazione collettiva e prospettive di sviluppo ed occupazione anche se gli investitori stranieri, e gli italiani sono tra i primi, non mancano di certo.
D’altro canto ormai la globalizzazione non si può, realisticamente, fermare perché gli investitori vanno dove c’è più convenienza ed allora bisogna cercare di governare, il più possibile, questo cambiamento mettendo delle regole nuove e diverse. Per cui se una nostra azienda intende comunque investire fuori dall’Italia bisognerà creare le opportunità, affinchè il suo business estero sia solo di tipo manufatturiero, mentre la ricerca, la programmazione, le leve economiche devono rimanere nel nostro paese e diventare elemento di sviluppo della nostra economia. Altrimenti il rischio è che gli imprenditori decidano di delocalizzare tutto, determinando la desertificazione del nostro tessuto industriale, specialmente quello della piccola e media impresa.
E’ una sfida che il sindacato deve lanciare e gli industriali raccogliere, e la presenza di diversi imprenditori pontini al convegno organizzato dalla Femca Cisl va in questa direzione. “ Ascoltare quanto i colleghi Bielorussi avranno da dirci sulla loro situazione, sarà una cosa importante” continua Cecere” costituirà uno scambio di idee non indifferente che potrà anche aiutarli nel loro difficile lavoro in paese in cui, per diversi aspetti, il Muro di Berlino sembra non essere ancora caduto”.

 

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