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CONCERTO E BALLETTO AL D’ANNUNZIO
Appuntamento della rassegna “Orchestra a Teatro”

Teatro di Latina

Teatro di Latina

LATINA –  Nuovo appuntamento stasera al Teatro D’Annunzio di Latina per la rassegna “Un’orchestra a teatro” promossa dal Conservatorio di Musica Ottorino Respighi di L atina in coproduzione con la Fondazione Campus Internazionale di Musica.

 Venerdì 19 aprile alle 20 la serata sarà aperta da un aperitivo nel foyer a cura della Cantina “Casale del Giglio”,  a seguire, alle 21, saranno in scena l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio “Ottorino Respighi” diretta dal maestro Benedetto Montebello e  i Solisti del Teatro dell’Opera di Roma. Tre le opere strumentali scelte, da cui sono stati tratte coreografie per balletti ormai celebri: Prélude a l’après midi d’un faune di Debussy, Gli Uccelli di Respighi e Ma Mère l’Oye di Ravel.

Le coreografie sono di Riccardo Di Cosmo, primo ballerino del Teatro dell’Opera di Roma, da cui provengono anche i solisti Alessandra Amato, Manuel Parruccini e Viviana Melandri. Il corpo di ballo è  della compagnia il Balletto di Latina, diretta da Valentina Zagami.

Come per le altre manifestazioni, sarà presente in teatro l’arte visiva a cura di Fabio D’Achille: l’artista Maria Antonietta Scarpari espone una fotorielaborazione stampata su banner.

Vendita e informazioni:

Botteghino Teatro tel. 0773 652642

Abbonamento Stagione : 60€

Abbonamento “coppia” per due persone 90€

Biglietti D’Annunzio: Platea: Intero 15€; Ridotto 10€; Galleria: 8€

Riduzioni biglietto (sotto i 25 anni e sopra i 65 anni)

Ingresso gratuito: studenti Conservatorio e giovani fino a 18anni

Diritto di prevendita 1,50€

 

NOTE SUL PROGRAMMA – Il Prélude a l’après-midi d’un faune è il primo capolavoro sinfonico di Debussy, ispirato ad una poesia di Mallarmé. Composto tra il 1892 e il 1894, alla prima esecuzione il poema ebbe un successo immediato. Conserva un fascino ancora intatto enfatizzato dalle produzioni per balletti, di cui è rimasta celebre l’interpretazione di Rudolf Nureyev. La Suite Gli uccelli di Ottorino Respighi risale invece alla fine degli anni Venti, ma musicalmente si riallaccia alla serie delle Antiche arie e danze e a taluni lavori originali del compositore delle Fontane di Roma. La scelta di Respighi si è qui indirizzata a musiche dei secoli XVII-XVIII che per cembalo o liuto rendessero il canto o il verso degli uccelli. Ma mère l’Oye, che chiuderà il programma, nasce come è una raccolta di brani per pianoforte a quattro mani (ma molte opere sinfoniche di Ravel nascono in realtà come lavori per pianoforte), ispirati a celebri fiabe di letterati del Sei-Settecento: Charles Perrault (La belle au bois dormant e Le Petit Poucet), Marie Catherine d’Aulnoy (Serpentin Vert) e Marie Leprince de Beaumont (La Belle et la Bȇte). Il titolo dell’intera raccolta deriva dall’antologia di Perrault, Contes de ma Mère l’Oye. Ravel, sollecitato dal suo editore, ne approntò poi la versione orchestrale, eseguita nel 1910 con esito trionfale, ma la partitura orchestrale subì un’ulteriore trasformazione poiché il direttore del Théàtre des Arts convinse Ravel a convertire in un balletto questa musica. Arricchita con un Preludio, una Danse de Rouet, alcuni brevi intermezzi di collegamento fra i cinque brani originari, Ma mère l’Oye approdò il 21 gennaio 1912 al palcoscenico, ottenendo un grande successo.

 

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