LATINA – Sarà interrogato nelle prossime ore dal gip Costantino De Robbio, Raj Kumra, l’indiano arrestato per il duplice omicidio di Borgo Flora. L’uomo, ex marito di Francesca Di Grazia, uccisa insieme con la figlia Martina Incocciati nella loro casa di Piazza del Bonificatore nella frazione di Cisterna, ha raccontato al magistrato e ai carabinieri che lo hanno interrogato a lungo domenica, la terribile sequenza spiegando di aver afferrato un coltello che si trovava sul tavolo della cucina e di averlo affondato nel collo della donna, perché esasperato dalle continue richieste di danaro. “Minacciava di denunciarmi perché non avevo mai provveduto al mantenimento, quel giorno le avevo portato 100 euro, ma lei ne voleva 500 e io non li avevo”, ha raccontato. Ha anche spiegato perché sabato mattina ha deciso di togliere la vita nello stesso modo e con la stessa arma, alla giovane figlia di Francesca, Martina che era ancora a letto: “Si era svegliata e aveva sentito tutto, l’ho raggiunta in camera, l’ho afferrata e colpita tre volte alla gola”. Una scena raccapricciante.
L’AUTOPSIA – Oggi il medico legale Saverio Potenza eseguirà al cimitero di Latina, l’autopsia, poi potranno essere celebrati i funerali di mamma e figlia. E dietro questo terribile delitto spunta anche un giro di ingressi di stranieri in Italia che la donna gestiva. I carabinieri stanno svolgendo ulteriori accertamenti su questo filone, indicato proprio dall’assassino: Kumra ha parlato di pratiche che non andavano mai a buon fine, perché i documenti che la donna procurava, facendoseli pagare, in realtà erano falsi.
