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GEOGRAFIA GIUDIZIARIA
Gli avvocati scrivono alle istituzioni pontine

La protesta degli avvocati a febbraio

La protesta degli avvocati a febbraio

LATINA – L’associazione nazionale avvocati, sezione di Latina, scrive una lettera aperta alla Regione Lazio, alla Provincia di Latina e a tutti i Comuni pontini, oltre agli eletti pontini in Parlamento e in Regione, per trattare ancora una volta il tema molto importante della Geografia giudiziaria  che, secondo la legge ancora in fase di approvazione, vedrebbe la chiusura del Tribunale di Terracina e l’annessione di quello di Gaeta a Cassino.

ECCO IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA

• visto il parere 18 aprile 2013 del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Latina favorevole all’attivazione della procedura per il mantenimento e l’utilizzo dell’attuale struttura della sezione staccata di Terracina del Tribunale di Latina, emanato a richiesta del Presidente f.f. dr. Giuseppe D’Auria ai sensi dell’art. 8 D.Lgs. 155/12;
• visto il parere 18 aprile 2013 del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Latina favorevole all’attivazione della procedura per il mantenimento e l’utilizzo dell’attuale struttura della sezione staccata di Gaeta del Tribunale di Latina, emanato a richiesta del Presidente f.f. dr. Giuseppe D’Auria ai sensi dell’art. 8 D.Lgs. 155/12;
• preso atto che il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Latina, quale ente pubblico, ha correttamente emanato i propri pareri sulla base dell’attuale stato normativo, in tale sede doverosamente rispondendo a quanto richiestogli nei limiti della propria competenza amministrativa;
• visto il parere del Consiglio Superiore della Magistratura, emanato con delibera 18 aprile 2013, con cui è stata approvata la proposta di revisione delle piante organiche formulata dal Ministro della Giustizia in data 10 aprile 2013;
• visto il D.M. Giustizia 18 aprile 2013, con cui è stata definitivamente approvata la modificazione delle piante organiche di Magistrati, giudicanti e del Pubblico Ministero addetti ai Tribunali Ordinari, interessati dalle variazioni dell’assetto territoriale per effetto della riforma della geografia giudiziaria che entrerà in vigore il 13 settembre prossimo;
• rilevato che pertanto, già sotto questo primo profilo, prosegue ineluttabilmente la procedura ministeriale di dismissione e desertificazione del servizio giustizia nel territorio della Provincia di Latina;
• visto altresi che il 29 aprile 2013 scadrà il termine entro il quale i Comuni possono chiedere di accollarsi il mantenimento degli uffici del Giudice di Pace ai sensi dell’art. 3 comma 2 D.Lgs. 156/12, a mente del quale “gli enti locali interessati, anche consorziati tra loro, possono richiedere il mantenimento degli uffici del giudice di pace, con  Competenza sui rispettivi territori, di cui è proposta la soppressione, anche tramite eventuale accorpamento, facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi, ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo che sarà messo a disposizione dagli enti medesimi”;
• vista le istruzioni diramate dal Ministero della Giustizia per il mantenimento degli uffici del Giudice di Pace ed oggi reperibili anche nel sito istituzionale del medesimo Ministero;
• rilevato che, anche sotto questo secondo profilo, il Ministero della Giustizia attua inarrestabilmente una politica di negazione alle cittadinanze della giustizia di prossimità, servizio indispensabile per il mantenimento del controllo su fatti civili e penali importantissimi per il vivere civile, ancorchè di minor allarme sociale;

• richiamata infine la nota di questa associazione trasmessa il 5 marzo 2013 con cui si offriva a tutti gli enti pubblici interessati assistenza legale gratuita in tema di provvedimenti riguardanti, appunto, la cd. revisione della geografia giudiziaria;

RIVOLGE VIVA ISTANZA
affinché i Comuni sede di uffici del Giudice di Pace si attivino immediatamente, anche consorziandosi con altri enti territoriali, richiedendo entro il prescritto termine del 29 aprile 2013 il mantenimento di tali uffici ai sensi dell’art. 3 comma 2 D.Lgs. 156/12;

RIVOLGE INOLTRE VIVA ISTANZA
alla Regione Lazio, alla Provincia di Latina, ai Comuni della Provincia di Latina, a tutti gli eletti della Provincia di Latina al Parlamento ed al Consiglio Regionale, affinché si coordinino e congiuntamente adottino ogni utile provvedimento idoneo al mantenimento sul territorio degli attuali presidi giudiziari.

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