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STELLE IN CUCINA
Al Carrefour successo di Salvatore Tassa

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LATINA – Un genio della semplicità: così è stato ribattezzato Salvatore Tassa. Il nuovo ospite di “In cucina con le Stelle” ha avuto la capacità di catturare letteralmente il numeroso pubblico  che per quasi due ore lo ha seguito nel quarto appuntamento organizzato dal Carrefour Market di Latina.

Prima di tutto, ogni ingrediente delle tre ricette proposte proveniva dagli scaffali, banchi e corsie del supermarket da dove… “Partono le mie proposte di oggi – ha detto la Stella Michelin, oltre che Tre forchette Gambero Rosso e Premio Tartufo d’oro -. Sono venuto qui a Latina dalla mia terra, Acuto (Frosinone), senza nulla in mente. Prima di mettermi dietro ai fornelli, ho girato per il Carrefour e ho scelto: verdure, olii, aceti aromatizzati, pesci e altro ancora. Perché è inutile preparare cose poi impossibili o troppo impegnative da riproporre a casa. La cucina è fatta di passaggi semplici”… ma geniali, verrebbe da dire, vedendo all’opera Salvatore Tassa.

Aiutato dal suo assistente Giancarlo, 20enne ma già conoscitore del mestiere tanto da tenere testa al più titolato chef, i due inizialmente si sono dilettati con un risotto di cavolfiore con pomodoro all’aceto di lampone e punte di asparagi, poi brodo di radice con calamaro e piselli e infine un’insalata di pomodori con gamberi rossi, fragole di Terracina e ribes. Titoli per le tre ricette indubbiamente altisonanti, ma che in realtà sono risultate essere più semplici a farsi che a dirdi. “Basta dotarsi di buoni strumenti di cucina, soprattutto coltelli – ha spiegato Tassa – non costosi, che per molti chef questo significa fare la differenza, ma buoni. Perché gli strumenti senza una buona capacità nell’utilizzarli non servono a nulla. Pure con un coltello da 1000 euro se sono un somaro, somaro resto! E poi tanta manualità e capacità di “ascoltare” gli odori, i profumi: spegnete le cappe a casa, lasciate che il vostro naso segua l’evoluzione della ricetta; assaggiate ciò che cucinate, toccate con mano quello che preparate. Ecco, fatto questo, allora potrete davvero dire di stare a cucinare”.

Salvatore Tassa è stato “bombardato” di domande e curiosità da parte del pubblico, segno che la sua cucina ha davvero incuriosito… “Forse perché è una cucina che la gente si sente molto più vicina, rispetto a tanti altri miei colleghi che vedo in televisione – ha continuato lo chef ciociaro -. Ma non è altro che il mio modo di fare ed essere: sento parlare di cucina molecolare, di processi chimico-fisici. Sono tutte belle parole, ma queste cose non le facevano già le nostre mamme o le nostre nonne? Adesso va di moda la cucina a bassa temperatura: ma perché quando decenni fa si cucinavano i fagioli nel tegame per ore e ore vicino al fuoco, non era una cucina a bassa temperatura? O lo stracotto in pentola, così come il sugo? Non si cucinavano per ore e ore con una fiammella leggera? Cerchiamo di non farci ingannare dai grandi paroloni, e torniamo a rivalorizzare la cucina semplice, di tradizione e soprattutto locale”.

Un pomeriggio, insomma, ricco di preziosi consigli e interessanti confronti, oltre ovviamente all’aspetto principale: quello di vedere e testare con mano, o meglio col palato, tre ricette preparare da uno degli chef italiani giudicati tra i più fantasiosi. A fare da cornice all’evento come sempre i sommelier dell’Ais che hanno proposto i giusti abbinamenti ai piatti, lo staff dell’associazione “Latina in cucina” e i responsabili della condotta territoriale “Slow Food”. Ora l’appuntamento è spostato alla prima settimana di maggio col quinto ospite, un altro big ossia Francesco Apreda, tra i più giovani chef che la cucina italiana possa vantare, ma con un curriculim ricco di premi conquistati in poco tempo.

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