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IMPRESE IN DIFFICOLTA’ MA VITALI
I GIOVANI PROVANO AD EMERGERE
I dati di Movimprese per il primo Trimestre

IMPRESE GENERICALATINA – Nei primi tre mesi del 2013 è peggiorato in termini di saldo tra iscrizioni e cessazioni il dato rilevato per lo stesso periodo dell’anno precedente: in provincia di Latina si contano, al 31/03/2013, 57.654 imprese registrate delle quali 46.975 attive (81,48%), con un saldo di –105 imprese rispetto al dato rilevato al 31/12/2012. Il tasso di crescita è stato del –0,18%, pressoché in linea con le risultanze del I Trimestre dello scorso anno. Lo dicono i dati Movimprese per il primo trimestre 2013.

“Questo dato  – commentano da Osserfare, l’Osservatorio economico della Camera di Commercio – posiziona la provincia di Latina al 9° posto della graduatoria nazionale e, nella regione Lazio, subito a ridosso di Roma (+0,09%). Una situazione certamente difficile, ma che dimostra ancora una volta la capacità della nostra provincia di essere comunque vitale, se si prendono come termini di paragone le tendenze riscontrate a livello nazionale, nonché tenendo in considerazione che il primo trimestre di ogni anno fa rilevare fisiologicamente dati negativi, in virtù dell’effetto amministrativo di trascinamento delle cessazioni registrate di consueto in misura significativa entro fine anno”.

I SETTORI ECONOMICI – Dall’esame per settori economici, oltre all’ormai consueto tasso negativo fatto registrare dal settore agricolo (-1,13% contro il –0,79% del marzo 2012), continua il trend discendente del tasso di crescita di alcuni settori cardine del tessuto economico, come le costruzioni che hanno fatto rilevare ancora una volta un valore negativo (-0,58%), il manifatturiero (-0,31%), il commercio (-0,19% sebbene in recupero rispetto al dato relativo allo stesso periodo del 2012) e le altre attività dei servizi (-0,78%). Ma non meno preoccupante è anche il dato del settore Trasporto e magazzinaggio (-0,73%), settore di servizi che inevitabilmente risente della situazione contingente. Il settore alberghiero e della ristorazione risulta in flessione (–0,16%), ma in deciso recupero sui dodici mesi precedenti (-0,77% nel I trimestre 2012). Inevitabili i dati negativi delle Attività Immobiliari, strettamente connesse alle tendenze negative delle compravendite e alla flessione dei finanziamenti erogati alle famiglie da parte degli istituti di credito (-0,55%); e del settore delle Attività Finanziarie e Assicurative (-1,33%).

Pochi i dati positivi e si rilevano per la Fornitura di Acqua, reti fognarie e gestione dei rifiuti (+2,08%), per il settore dei Servizi di Informazione e comunicazione (+1,50%), per le Attività artistiche, sportive e di intrattenimento (+1,08%) e per le Attività di noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (+0,36%). La performance positiva del settore estrattivo (+2,27%) ha ben poca rilevanza per l’esiguo numero di imprese operanti nel settore.

L’ARTIGIANATO – Dall’analisi delle tendenze demografiche, una nota particolarmente dolente la si deve evidenziare per il comparto dell’Artigianato che alla fine del I trimestre 2013 ha fatto registrare nel complesso un dato negativo di crescita pari al –1,73%, laddove era stato del –0,60% nello stesso periodo dello scorso anno. Passando alle cifre dell’artigianato, in termini assoluti si registra uno stock di 9.438 imprese iscritte all’Albo, che rappresentano il 20,15% del tessuto imprenditoriale locale, considerato al netto del comparto agricolo. Il saldo tra iscrizioni e cessazioni nella prima porzione d’anno è risultato essere di –166 unità, determinato dalla differenza tra le 216 nuove iscrizioni e dalle 382 cessazioni.

LE IMPRESE STRANIERE – Crescono solo le imprese straniere : “L’aspetto che più di tutti occorre evidenziare  – sottolinea la ricerca – è che le imprese comunitarie insediate nel nostro territorio, prevalentemente impegnate nel settore delle costruzioni risentono della pesante crisi del settore e per la prima volta in serie storica, mostrano dinamiche in flessione (- 0,37% il tasso di sviluppo imprenditoriale comunitario). Diversamente, le realtà extracomunitarie, più impegnate nelle attività commerciali, mostrano un tasso di crescita oltremodo significativo +1,89%, trainato dall’avvio di nuove attività nel commercio al dettaglio di frutta, e nel commercio ambulante di abbigliamento e calzature; altrettanto vale a livello regionale (+2,33%) e nazionale (+0,94%)”.

IMPRENDITORIA GIOVANILE – Sono i buon numero e hanno un tasso di sviluppo superiore alla mediale imprese giovanili presenti in provincia di Latina: “in termini di stock esse sono alla fine del I trimestre dell’anno 6.459, di cui 5.575 attive (86,31%); in rapporto all’intero tessuto imprenditoriale locale rappresentano l’11,20%, dimensione superiore sia al dato rilevato a livello regionale (9,32%), che a quello nazionale (9,91%). Le imprese giovanili sono presenti in maggior numero nel commercio (1.932), nelle costruzioni (891) e nell’Agricoltura (791). Il settore nel quale l’incidenza dei giovani, espressa dal tasso di giovanilità, è più elevata è quello delle Altre attività dei servizi, con una penetrazione degli under 35 presenza di giovani che si attesta al 18%, a fronte dell’11% medio. Passando alle tendenze congiunturali, l’imprenditoria giovanile registra un tasso di sviluppo superiore alla media (3,6%, a fronte del -0,18% a totale economia); si sposta rispetto allo stesso periodo dello scorso anno l’attenzione dei giovani rispetto ai settori di attività economica: scende, infatti, l’appeal del settore agricolo, il più gettonato nella prima porzione d’anno del 2012, a favore di una maggiore apertura di attività commerciali, soprattutto all’ingrosso, in linea con la crescita delle partite iva, fenomeno quest’ultimo rilevato anche a livello nazionale che lascia intendere anche la presenza di nuovi autonomi che lavorano per un solo committente. Crescono anche i servizi alla persona (parrucchieri e istituti di bellezza), le agenzie di viaggio e i servizi alle imprese”.

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