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IMU E IMPRESE
Federlazio: “Se le cose non cambiano, attività a rischio”

Il Presidente Fantasia e il direttore di Federlazio, Motolese

Il Presidente Fantasia e il direttore di Federlazio, Motolese

LATINA – Se la questione Imu non verrà risolta, molte aziende potnine andranno in difficoltà. Lo dice la Federlazio pontina che ha ricevuto molte richiesta da parte delle imprese che si troveranno, fra pochi giorni, a pagare una somma considerevole. Il Governo però, sterebbe già pensando ad un “Decreto-ponte” per risolvere il rebus dell’Imu. Se niente cambierà quest’anno i capannoni pagheranno un salasso che non farà altro che mettere ancora di più in ginocchio le aziende della provincia di Latina. “I primi conteggi agli imprenditori – spiega Saverio Motolese, Direttore di Federlazio Latina – sono arrivati e si tratta di bollette da capogiro (la media si aggira intorno ai 30 – 40 mila euro) che stanno preoccupando e non poco i nostri associati”.

Secondo le prime stime la prima rata Imu del 2013, per le aziende, ha subito un aumento medio del 35% rispetto alla rata versata lo scorso anno nel mese di giugno.

Un maggior introito che non finirà nemmeno nelle casse comunali visto che, a seguito della legge di stabilità del 2013, il gettito Imu incassato sui fabbricati “D” sarà quasi interamente destinato allo Stato. Ma l’Imu non è che uno dei problemi che devono affrontare gli imprenditori già letteralmente provati da una crisi economica senza precedenti che sta causando la chiusura di moltissime aziende.

“La cosa ancora più grave – afferma il Direttore di Federlazio – è che l’Imu non è deducibile, ovvero ciò che gli imprenditori pagano diventa componente del reddito di impresa. Insomma praticamente l’Imu è una tassa sulla tassa. Il salasso dell’Imu, inoltre – aggiunge Saverio Motolese – cade in un momento difficile visto che i capannoni industriali sono sottoutilizzati, con impianti che lavorano solo a metà. Si lavora di meno e si paga di più è questo è assurdo. Gli effetti economici che l’Imu provocherà sui bilanci delle aziende è un aggravio intollerabile, in particolare per quelle medio piccole che noi rappresentiamo – afferma ancora Motolese. L’Imu sugli immobili strumentali sta distruggendo la piccola e media impresa e mentre i Comuni hanno cercato di moderarsi sulle aliquote per la prima casa, per le aziende nessuno si è preoccupato. Il problema – spiega Motolese – è che se le aziende chiudono perché sempre più schiacciate dalle tasse i dipendenti andranno ad aumentare solo il tasso di disoccupazione. E questo – ricorda Motolese – è quello che sta accadendo nella nostra provincia con tantissimi lavoratori che hanno perso il posto di lavoro. Questa è cronaca di tutti i giorni”.

Il Direttore di Federlazio Latina sottolinea anche il fatto che abolire del tutto l’Imu sulle imprese è senza subbio una sfida impossibile per il nuovo Governo, ma almeno abbassare l’aliquota potrebbe aiutare le aziende pontine che non ce la fanno veramente più a sostenere questa situazione diventata a dir poco critica.

“Ci aspettiamo segnali importanti dal nuovo Governo a cui avanzeremo una serie di proposte per aiutare le aziende in questo particolare momento storico ed economico – aggiunge ancora Motolese. Bisogna ridurre il cuneo fiscale e dare incentivi alle aziende per assumere i giovani altrimenti il tasso di disoccupazione che si sta registrando nella nostra provincia non farà altro che aumentare. Siamo arrivati ad una situazione – conclude Motolese – in cui i cinquantenni perdono il lavoro e non sono neanche più reinseribili nel mercato e i giovani non trovano posto. La Riforma Fornero ha imposto paletti e vincoli che stanno causando ancora più problemi agli imprenditori e in un momento di recessione questi paletti devono essere rimossi. Noi ci faremo portavoce di tutte queste problematiche che ogni giorno i nostri associati ci sollevano – afferma ancora il Direttore di Federlazio – perché speriamo in una diminuzione sostanziosa delle tasse sul lavoro per rilanciare il potere d’acquisto e la capacità di assunzione da parte delle nostre imprese che rappresentano, poi, il cuore economico della nostra provincia”.

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