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SCM – COSMOPHARMA
Lavoratori sul piede di guerra
Forte chiede un tavolo

ScmLATINA – Occupazione a oltranza per i lavoratori della Scm di Latina Scalo, fino a quando non si avrà una soluzione alla vertenza. La proprietà ha depositato esposti all’autorità giudiziaria contro i lavoratori, l’assemblea ha deciso di presentare a sua volta un esposto alla Procura della Repubblica di Latina spiegando nel dettaglio tutte le vicende che hanno caratterizzato il percorso di  Scm, fino al fallimento e ai danni subiti dai lavoratori. Chiedono di indagare sugli inadempimenti meritevoli di attenzione.
I lavoratori hanno deciso anche di presentare un’istanza al giudice fallimentare del tribunale di latina perché affidi il sito alla curatela fallimentare della SCM per far ripartire più velocemente lo stabilimento vista la manifestazione di interesse dimostrata da parte di alcuni imprenditori.
E’ stato deciso di scrivere un esposto all’INPS perché accerti eventuali abusi effettuati dall’azienda nel lasciare i dipendenti in cassa integrazione facendo lavorare nel contempo cooperative e personale della Cosmopharma srl invece di attingere dal bacino dei cassaintegrati così come prevede la legge. Sarebbe questo un evidente danno arrecato alle casse dell’erario pubblico.
L’assemblea ha stabilito di intraprendere una azione di risarcimento nei confronti di Cosmopharma srl per i danni ricevuti dalla stessa in quanto alcune commesse SCM sono state trasferite alla Cosmopharma stessa depauperando in questo modo il patrimonio commerciale SCM portandola al fallimento.
Il segretario generale della Femca Cisl di Latina Roberto Cecere ha fermato che “ la massiccia presenza dei dipendenti all’assemblea , è la dimostrazione del grande senso di responsabilità che queste persone stanno dimostrando in questo delicato momento. Le azioni in campo, anche giudiziarie, rappresentano solo uno strumento di difesa della loro dignità di lavoratori e di cittadini.
Insieme con una delegazione di lavoratori della SCM, approfitteremo della presenza a Latina del ministro Mario Mauro, venerdì pomeriggio, per consegnargli una missiva che racchiuda tutta la vicenda ex Gambro nonché una richiesta d’incontro al ministro dello sviluppo economico Flavio Zanonato affinché si apra un tavolo di discussione sulla vicenda considerato come da oltre un mese siano caduti nel vuoto tutti gli appelli alle istituzioni locali per affrontare questa delicata situazione. Un incontro che si rende ancor più necessario considerando che le soluzioni nei fatti già esistono in quanto c’è un nuovo imprenditore pronto a rilevare il sito.

ENRICO FORTE – Intanto anche il consigliere regionale del Pd Enrico Forte interviene sulla situazione della SMC-Cosmopharma esprimendo preoccupazione per il futuro dell’azienda e dei lavoratori e chiedendo la convocazione di un tavolo in Prefettura per vagliare soluzioni in grado di uscire dallo stato di totale paralisi dello stabilimento.

“A tre mesi dalla dichiarazione di fallimento e della conseguente nomina del curatore e ad un mese dall’inizio dell’occupazione del sito di Latina scalo da parte dei lavoratori – sottolinea Forte – sul futuro della Smc sembra essere caduto un totale silenzio. Il protrarsi di questa situazione e la quasi generale indifferenza stanno provocando ulteriori e gravissimi danni all’azienda pontina che continua a rimanere bloccata, nell’impossibilità di poter proseguire la propria attività e con il rischio di perdere gli attuali clienti e vedere depauperato il patrimonio produttivo del sito stesso”.

Il consigliere regionale aggiunge come tale situazione potrebbe scoraggiare gli imprenditori che nei mesi scorsi avevano manifestato interesse non soltanto per l’acquisto della Smc ma anche al subentro nelle attività produttive.

“Già nel luglio 2012 c’era stata una manifestazione di interesse a subentrare in azienda da parte di un gruppo costituito da personalità esperte nel settore – ricorda il consigliere regionale del Partito Democratico – ma a conclusione di contatti, incontri e sopralluoghi in azienda, la trattativa è fallita a causa degli ostacoli frapposti, spesso in maniera pretestuosa. Svanita quella possibilità gli eventi sono precipitati nel corso del 2013 e i debiti aumentati fino ad arrivare alla dichiarazione di fallimento. Non vorremmo che eventuali e nuove possibilità di salvare attività e posti di lavoro venissero nuovamente vanificate. Per questa ragione non soltanto auspico da parte degli organi competenti una decisione in tempi brevi, ma ritengo indispensabile che venga convocato quanto prima un tavolo di confronto in Prefettura per esaminare la situazione e verificare una possibile soluzione”.

 

 

 

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