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IL TEATRO SI FA IN TRE
E “studia” l’isola di Ponza

ponza-cala-feolaPONZA – Il teatro, inteso come luogo fisico, nasce con la funzione primaria di essere il contenitore della catarsi tra gli attori e gli spettatori. Chi va a teatro è mosso dal desiderio di divertirsi, di commuoversi, di essere stimolato intellettualmente in riflessioni inconsuete e di godere sensorialmente di immagini e suoni sublimi. In sintesi, si desidera intimamente una attivazione del proprio stato emotivo ed intellettivo. Francesco Maria Cordella

La Trilogia teatrale della trasformazione nasce dall’esigenza di studiare l’isola di Ponza e di scavare in profondità all’interno della sua storia, dal mito fino alle epoche più recenti, riportando alla luce pagine dimenticate. Ecco allora il significato e l’origine di Confinati a Ponza, Eea e Telegono, tre spettacoli teatrali che debuttano proprio sull’isola lunata, portati in scena dalla compagnia Top Spin di Francesco Maria Cordella, attore e regista nonché direttore artistico della rassegna Ponza Estate 2013.
Il centro di ogni pièce è proprio Ponza, come metafora di trasformazione e catarsi vissuta da tutti i protagonisti. Come per Pietro Nenni e Benito Mussolini, entrambi prigionieri sull’isola dopo essere stati grandi amici in gioventù. E’ questa la prima storia che la Trilogia teatrale vuole raccontare al pubblico, recuperando dalla memoria degli anziani isolani un passato recente ma poco conosciuto. Confinati a Ponza, pièce scritta da Alberto Gentili, diretta e interpretata da Francesco Maria Cordella, racconta la vita del carcerato Mussolini, imprigionato su ordine del re dopo il 25 luglio del ’43. Con intensità e ironia porta in scena l’uomo, divenuto ormai vulnerabile e spaventato.
Ironia della sorte, a Ponza si trova in quello stesso periodo Pietro Nenni, spedito al confino proprio da Mussolini. Ad unire i due personaggi che la politica aveva diviso c’è Luisa, giovane cuoca incaricata di accudire entrambi e di preparare i loro pasti. Sarà lei a tessere quel filo reciso dalla storia, a offrire consolazione dagli orrori e speranza. Qui Mussolini, perdente e sconfitto, vive la sua trasformazione profonda che lo porterà ad avvicinarsi alla religione. Qui il socialista Nenni acquisterà invece la consapevolezza della libertà.
Lo spettacolo andrà in scena in due date, 23 e 24 agosto, a partire dalle 21,30 sul palco allestito in Piazzale Giancos. In scena Francesco Maria Cordella, Stefano Onofri, Carmen Di Marzio, Eleonora Ruta.
Dall’epoca del confino politico, la Trilogia della trasformazione prosegue poi ripercorrendo le origini del mito. L’isola di Circe è ancora una volta simbolo straordinario di mutamento. Così nascono gli spettacoli Eea e Telgono, in programma rispettivamente, in due repliche, il 27 e 28 agosto e il 30 e 31, in Piazzale Giancos.
In Eea, scritto e diretto da Marina Sorrenti, Ulisse e i suoi compagni vivono un’esperienza primordiale, avvicinandosi a una natura selvaggia che la stessa maga incarna. Ma Ulisse riuscirà a salvarsi dall’oblio e a riprendere il suo viaggio verso l’amata Itaca.
Telegono, tratto dal secondo episodio della Telegonia, poema che chiude il ciclo troiano, andato perduto, è invece una storia di morte e rinascita. Il protagonista della pièce scritta da Gino Usai, professore e scrittore, è Telegono, il figlio di Ulisse e Circe, colui che con Penelope genera Italo, il progenitore della stirpe italica.
“La trilogia è nata quando ho iniziato a interrogarmi sulla possibilità di studiare Ponza e la sua storia – spiega il regista, attore e direttore artistico di Ponza Estate, Francesco Maria Cordella – affinché potessi svelare il mistero dello strano effetto che provo ogni volta che vi soggiorno. I tre spettacoli nascono da questo continuo processo di scoperta, che parte dal mito per arrivare fino alla storia dei confinati, tramandata dagli anziani dell’isola che ancora ne custodiscono la memoria. A Ponza e ai suoi abitanti, che ci hanno aiutati in questo percorso fornendoci antichi oggetti di scena conservati nelle loro case, dedico il lavoro della mia compagnia. Tutti hanno sposato sin dal primo giorno il progetto, vivendolo e partecipandovi come se fosse loro”.

 

 

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