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FURTI A CISTERNA
Catturato il quarto uomo
Foto della refurtiva

Foto_refurtiva_1Foto refurtiva 2LATINA – Questa mattina il G.I.P. del Tribunale di Latina ha convalidato il fermo e disposto la custodia in carcere perMateus,  KEQI albanese di 21 anni, che gli agenti del Commissariato di Cisterna hanno rintracciato ed arrestato nei giorni scorsi.

Il giovane era riuscito a sfuggire all’arresto nella serata di giovedì scorso, quando in via Tito Livio l’autoradio del Commissariato aveva controllato un’autovettura all’interno della quale vi erano quattro stranieri dell’Est Europa che avevano da poco svaligiato un’abitazione in zona 17 Rubbie: tre di questi, due albanesi ed una moldava, furono bloccati ed arrestati, mentre un quarto riuscì a dileguarsi nelle campagne circostanti.
Nel fine settimana gli agenti l’hanno individuato un’abitazione a Cisterna, in via Appia lato nord dove da qualche settimana si erano stabiliti alcuni cittadini stranieri con regolare contratto di affitto.
Il blitz ha permesso di rintracciare KEQI, inoltre, la successiva perquisizione dell’immobile ha fatto ritrovare numeroso materiale di provenienza furtiva, tra cui televisori anche di grosse dimensioni e di ultima generazione, telefonini, orologi e oggetti preziosi, il tutto sottoposto a sequestro e custodito negli Uffici del Commissariato.
Il 21enne albanese annovera diversi precedenti penali e di polizia per reati contro il patrimonio, commessi soprattutto in regioni del nord Italia: lo stesso già in passato era stato espulso ed accompagnato alla frontiera, ma è nuovamente rientrato, illegalmente, sul territorio nazionale.
Nel frattempo una decina di persone residenti nelle zone periferiche di Cisterna, in particolare Colle Marcaccio, Le Castella e 17 Rubbie che nelle ultime settimane avevano subìto e denunciato alle forze dell’ordine furti in abitazione, hanno formalmente riconosciuto i loro oggetti tra la refurtiva sequestrata e potranno tornarne ora in possesso, dopo il dissequestro disposto dal Sostituto Procuratore della Procura di Latina, Marco Giancristofaro, che ha coordinato le indagini.

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