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“Orti urbani”, al via la biennale dedicata a Sergio Ban

La mostra ospiterà 82 artisti, tanti quanti gli anni della città

LOCANDINA-A3LATINA – Sarà inaugurata venerdì la mostra “Orti Urbani”, premio Sergio Ban 82 artisti per 82 anni presso il museo Giannini in via Oberdan a Latina.

“Scordatevi Villa Borghese e Central Park, Tiergarten o Parco Sempione: i nuovi ritrovi verdi delle città sono gli Orti Urbani, difesi con la vita da giardinieri in erba, tra i 4 e i 95 anni, armati di zappa, innaffiatoio e rastrello – spiega la curatrice dell’evento Silvia Sfrecola Romani – Stritolati dal cemento, soffocati dall’asfalto, arrampicati sui terrazzi o isolati tra quattro muretti di calcestruzzo, gli orti urbani sono decisamente cool: non c’è grande città, da New York a Roma, da Berlino a Milano, in grado di resistere al fascino della Solanum melongena (altrimenti detta melanzana) o alla seduzione dell’ Allium Cepa, la volgare cipolla e soprattutto al “rosso” pomodoro che pare aver sostituito il più blasonato Valentino. Secondo Italia Nostra, gli orti urbani occuperebbero, ad oggi, un’estensione di oltre 500.000 metri quadrati ma la tendenza a ritagliarsi uno scampolo di natura agricola tra strade e marciapiedi riservandolo alla coltivazione di cavoli, carote, patate e così via è in continuo aumento. E allora largo alle schiere di neo agricoltori pronti a tutto pur di assicurarsi verdure fresche lavorate con le proprie leggiadre manine. Ma “ORTO” è una parola antica che può vantare rimandi altisonanti: come è noto, l’hortus latino era la così detta corte, ovvero il giardino chiuso, riservato, protetto dalla volgarità oltre le mura. In questa sede è importante citare però anche l’etimologica virata del matematico Mauro Cerasoli che scrive:“(..) la caratteristica di un orto non è quella di essere recinto (hortus = recinto chiuso, che ripetono anche il vocabolario Zingarelli, il vocabolario della lingua italiana Treccani e il Dizionario etimologico di M.Cortellazzi-P.Zolli della Zanichelli) ma un’altra, quella del greco orthòs = retto, diritto, del Liddell-Scott”. In effetti una delle specifiche distintive ed evidenti degli orti è proprio il rigore matematico con il quale sono distribuite le piante al suo interno. Curioso ricordare, a tal proposito, la funzione “ORTO” in AUTOCAD – il software leader del settore per la progettazione, il disegno architettonico e l’ingegnerizzazione in 2D e 3D – che permette di tracciare linee ortogonali, perpendicolari e parallele. Non solo broccoli e spinaci a quanto pare ma molto di più: dai medievali giardini dello spirito, popolati da eteree fanciulle accoccolate su tappeti erbosi tra fiori fantastici a due passi dalla fonte della giovinezza alle derive erotiche del Poema Paradisiaco di Gabriele D’Annunzio, dall’hortus di Mimmo Paladino nell’ex convento di Benevento ai software di ingegneria, da Michelle Obama che dei prodotti dell’orto ne ha fatto un punto di forza della campagna elettorale del marito al numero 3004 di Topolino che proprio agli orti urbani dedica una storia con Nonna Papera e Dinamite Bla… E’ un vero trionfo.
A marzo 2013 a Latina è partita l’iniziativa “Orti Sociali”, ovvero l’assegnazione gratuita di appezzamenti di terreno di proprietà comunale da adibire alla coltivazione di ortaggi e frutta con l’obiettivo di farne punti di aggregazione sociale e culturale. Orti dove non ci si spacca la schiena con la vanga in mano sotto al sole cocente, ma orti-salotto dove si chiacchiera e si condividono storie, racconti ed esperienze, orti-scuola dove le generazioni, dai bambini agli anziani si incontrano e confrontano, orti-riserva dove si tutela il territorio, si coltiva biologico, ci si riappropria di un po’ di Natura… Su questo concetto gli artisti sono invitati a riflettere ed a realizzare progetti per la III edizione di questa Biennale”.

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