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“Un mondo nuovo”, viaggio nella Ventotene di Altiero Spinelli

Il film andrà in onda su Rai Uno domenica 23 novembre

ventotene-s-stefanoVENTOTENE – E’ stato girato anche a Ventotene il film “Un mondo nuovo” che racconta la storia di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Ursula Hirshmann, Eugenio Colorni e Ada Rossi, spediti a Ventotene da Mussolini per motivi politici. Il “Mondo nuovo” è quello immaginarono nel loro manifesto, che gettò così le basi dell’Europa unita. Il film per la Tv è coprodotto da Rai Fiction e Palomar, dedicato alla storia dei ‘ragazzi di Ventotene’, proiettato in anteprima in Parlamento europeo.

Proiezione altamente simbolica, quella in Parlamento europeo, che precede di una settimana la messa in onda del film – in prima serata su Rai 1 domenica 23 novembre. “Mi è sembrato importante che un film di questo tipo venisse presentato in Parlamento europeo sotto presidenza italiana”, dichiara la Costa a EurActiv, progetto che “ha trovato subito un’attenzione particolare da parte della Rai”.

Altiero Spinelli aveva passato tutta la giovinezza in galera come comunista, ne aveva poi ripudiato l’ideologia vivendo al confino un isolamento angoscioso. Accanto a lui, Eugenio Colorni ebreo e antifascista, anticonformista per natura, filosofo, studioso di Freud e della fisica di Einstein, un uomo che Spinelli definì il suo Maestro dell’anima. C’era anche Ernesto Rossi, allievo di Luigi Einaudi, una mente ironica e tagliente, con grandi doti di economista. Spinelli lo definì il suo Maestro della mente.

Poi Ursula Hirshmann, ebrea berlinese, proveniente dalle file della gioventù socialista tedesca, aveva conosciuto le persecuzioni razziali, la fuga e infine il matrimonio con Eugenio Colorni da cui aveva avuto tre figlie. Infine, Ada Rossi, matematica di fine intelletto, ha sempre condiviso le scelte estreme del marito Ernesto arrivando a sposarsi con lui durante i duri anni di carcere.

La storia li ribattezzò i ‘ragazzi di Ventotene’. Il loro omonimo manifesto divenne il caposaldo dell’europeismo e la base su cui è stata costruita la moderna Unione europea. Una vicenda pubblica e privata, una pagina cruciale della storia italiana e mondiale, che sinora non è abbastanza conosciuta.

“La chiave del film è appunto quella di raccontare questo gruppo: giovani donne e giovani uomini che dentro il carcere, durante il fascismo e con la guerra che insanguinava l’Europa, hanno concepito l’utopia di un’Europa dei popoli, pacifica e senza confini”, dichiara la Costa.

“Poiché sarà l’ora di opere nuove, sarà anche l’ora di uomini nuovi, del movimento per l’Europa libera e unita!”, è la frase con cui Spinelli chiude la sezione Europa del Manifesto di Ventotene. Una pellicola che rappresenta quindi un modo per riflettere sulle grandi potenzialità di una reale Unione europea, capace di promuovere pace, sviluppo economico e culturale. E l’occasione di raccontare la storia personale di questo gruppo di intellettuali, dei loro rapporti di amicizia e amore, del loro coraggio in anni così drammatici.

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