LATINA – Che nel partito ci fosse qualche crepa si eragià notato diverso tempo fa, ma ora la rottura nel Pd di Latina sembra netta, e l’analisi dei consiglieri de Marchis, Porcari e Calcagnini sembra esserne la prova.
Ecco il pensiero dei tre:
L’iniziativa di lunedì promossa dal consigliere Enrico Forte ha l’indubbio merito di aver reso pubblico un dibattito che ormai da molti mesi era presente all’interno del gruppo dirigente provinciale del PD di Latina. Gli va dato atto di ciò e va per questo ringraziato anche da chi come il sottoscritto quelle stesse cose ha detto più e più volte al segretario provinciale nelle sedi del partito.
All’indomani delle elezioni europee il segretario provinciale Salvatore La Penna si affannava a dire immediatamente alla stampa ed al partito stesso che quell’esaltante risultato del PD in provincia di Latina era il frutto anche del lavoro della sua segreteria nel territorio.
Queste affermazioni stridevano fortemente con la realtà del partito ed anche, come più di qualcuno gli fece notare, con il risultato elettorale stesso. Il dato di Cisterna emblematicamente ne era la più immediata testimonianza. Nello stesso giorno il PD perdeva circa 3000 voti (passando da oltre il 25% all’8%) dal passaggio nazionale (europee) a quello locale (amministrative) dove la segreteria provinciale si era fortemente impegnata nonostante le perplessità e i dubbi di parte significativa del gruppo dirigente provinciale.
Si è giunti al paradosso di un partito che ha raggiunto nella provincia di Latina, esclusivamente sull’onda del successo di Renzi, il più importante risultato elettorale della sua storia nel momento peggiore del suo radicamento territoriale e della sua capacità di produrre politica.
A fronte di ciò il segretario provinciale, nonostante i molti che gli chiedevano di costruire insieme politiche e iniziative sul territorio tese a consolidare quel risultato, si preoccupava unicamente di far passare quel dato come un suo successo personale.
In realtà oggi il partito non ha praticamente più alcun radicamento territoriale né ha più la capacità di intercettare e rappresentare adeguatamente i bisogni di questo territorio.
Circoli per la maggior parte inesistenti, attivi come seggi solo nelle occasioni congressuali o elettorali, senza sede fisica (anche quello di Sezze centro ha chiuso la propria sede), senza militanti a fronte di tanti iscritti (almeno nelle fasi congressuali), incapaci ormai per la maggior parte di organizzare anche solo la festa democratica o dell’unità che dir si voglia, nelle mani di padroni locali delle tessere che garantiscono questo o quel dirigente provinciale, in una logica prettamente correntizia, con il risultato di annullare l’iniziativa politica, inutile, e di mortificare quelle risorse positive che nonostante ciò ancora ci sono, non sappiamo per quanto, in quei territori.
Un partito tutto piegato alle logiche delle correnti interne che quindi non discute al proprio interno di alcun problema, che non approfondisce e che inevitabilmente non è in grado di produrre iniziativa politica che sia capace di dare risposte ai tanti problemi che affliggono il nostro territorio come drammaticamente si è evidenziato nella fase di crisi del comune di Latina in cui il PD non ha saputo organizzare una iniziativa che sia una o nella fase delle elezioni provinciali dove all’indomani della vittoria di Della Penna la preoccupazione principale della segreteria provinciale del PD è stata su chi doveva fare cosa piuttosto che pensare a temi sui quali impegnare l’attività del PD nell’ente provincia.
Certo non può affermarsi che la colpa della situazione in cui versa il PD nella provincia di Latina sia esclusivamente dell’attuale segretario ma certamente l’azione politica di Salvatore La Penna e della sua segreteria non ha saputo mettere un argine a questa deriva ed anzi ne ha favorito, anche per scelta precisa in molti casi, lo sviluppo.
È ancora possibile porre rimedio, invertire la tendenza, esistono ancora nei territori risorse positive da cui ripartire, competenze a cui far riferimento, ma c’è bisogno di un passo in avanti del PD, intanto con il superamento delle logiche correntizie e quindi con il superamento dell’attuale segreteria, come chiesto dal consigliere regionale Enrico Forte, ma anche del segretario provinciale La Penna che di quella logica è frutto ed ha fatto la cifra della sua segreteria.
Giorgio De Marchis
Fabrizio Porcari
Andrea Calcagnini