SERMONETA – Poste Italiane, in maniera unilaterale e senza il coinvolgimento dell’Amministrazione Comunale, così come avvenuto per altri circa 1000 Comuni d’Italia, ha presentato un piano di ristrutturazione che per quanto riguarda Sermoneta ridimensiona il funzionamento dell’ufficio postale del centro storico riducendo l’apertura a tre giorni la settimana;
Dopo aver scritto una lettera di disappunto, il Sindaco e il Vice Sindaco di Sermoneta hanno chiesto un incontro con la dirigente provinciale di Poste Italiane, la quale, senza alcuna disponibilità di addivenire a confronto, ci comunicava che non c’erano margini di trattativa su quanto da loro deciso.
«Riteniamo che questo atteggiamento sia indignitoso, non specificamente rispetto agli amministratori locali ma verso la popolazione di Sermoneta che, attraverso i propri rappresentanti, riteneva di poter ragionare sul mantenimento di un servizio estremamente importante per il centro storico di Sermoneta – spiega il Sindaco di Sermoneta Claudio Damiano –. Ancor di più perché gli amministratori, ritenendo che ci fossero ragioni di razionalizzazione da parte di Poste Italiane, avrebbe potuto garantire lo stesso risparmio sull’insieme dell’organizzazione dell’ufficio postale a Sermoneta. Anche questa disponibilità veniva rigettata. Noi riteniamo che la scelta di ridimensionare l’ufficio postale di Sermoneta corrisponda esclusivamente a ragionamenti aziendali di piano industriale, per potersi presentare in autunno all’assemblea dei soci per la quotazione del gruppo. che privilegiano i servizi finanziari. D’altro canto non si capisce quale sia l’effettivo risparmio per Poste Italiane chiudere tre giorni la settimana l’ufficio postale, in quanto il canone di locazione da corrispondere al Comune di Sermoneta rimane lo stesso, le utenze restano a carico dell’Amministrazione Comunale e il personale non sarà messo in mobilità o licenziato»
L’Amministrazione Comunale di Sermoneta voleva con tranquillità avviare con Poste Italiane un ragionamento che, «pur accettando principi di razionalizzazione, riorganizzasse sull’intero territorio l’operatività del servizio postale. Le uniche proposte che vengono da Poste Italiane sono esclusivamente relative al postino telematico, ovvero ad un servizio dove il cittadino potrebbe chiamare per via telematica il postino e sbrigare a proprio domicilio alcune pratiche. Ciò non è per nulla rassicurante sia per la fruizione del servizio da parte di una larga fascia di popolazione, ma poco credibile proprio perché il postino fisico si vede nel territorio solo una volta al mese».
«Il Comune di Sermoneta, proprio nel 2012, condividendo le esigenze espresse dalle Poste stesse, ha investito circa 80.000 euro per l’ammodernamento della struttura e che ogni tipo di utenza è a carico dell’Amministrazione Comunale stessa. Ecco perché esprimiamo la nostra più forte opposizione al ridimensionamento dell’ufficio postale di Sermoneta centro storico, rappresentando un danno per un servizio vitale in un territorio disagiato. Metteremo in campo ogni forma di protesta condivisa con i cittadini, al fine di impedire detta razionalizzazione».