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Settimana della ricerca, gli studenti raccolgono mille euro per l’Airc

Vendute 98 reticelle di arance

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SERMONETA – Novantotto reticelle di arance vendute per un incasso che si attesta intorno ai mille euro, soldi che saranno devoluti alla ricerca contro il cancro. Anche quest’anno la scuola media di Doganella dell’Istituto Comprensivo Donna Lelia Caetani di Sermoneta si è distinta nell’ambito della settimana della ricerca dell’Airc, Associazione Italiana per la Ricerca contro il Cancro.
Il progetto “Cancro io ti boccio” promosso dalla professoressa Giuseppina Cappelletti punta a conoscere più da vicino il cancro e soprattutto imparare a condurre uno stile di vita corretto per ridurre i rischi.
Giovedì 28 gennaio gli studenti della seconda media e i bambini di quinta elementare hanno partecipato a una lezione con la dottoressa Giulia Piaggio, medico del Regina Elena, accompagnata da una volontaria, che con un approccio didattico semplice ma consapevole ha fatto capire ai ragazzi l’importanza della ricerca in questo campo, spiegando i risultati raggiunti proprio dalla ricerca finanziata dall’Airc.
Venerdì 29 gennaio la scuola si è trasformata in una piazza e gli studenti hanno venduto le “arance della salute”: i bambini hanno utilizzato il denaro raccolto in queste settimane con i propri salvadanai per acquistare i preziosi agrumi. Il risultato è stato talmente straordinario che alle 11 le arance erano già terminate.
Il Sindaco di Sermoneta Claudio Damiano e l’assessore alla Pubblica Istruzione Giuseppina Giovannoli intendono esprimere il loro orgoglio nei confronti di questa iniziativa che mira a sensibilizzare i ragazzi nell’importanza della ricerca per sconfiggere questo male: «Grazie al lavoro del dirigente scolastico Enzo Mercuri, della prof. Cappelletti e di tutti gli insegnanti, è stato affrontato con straordinaria semplicità ed efficacia un tema delicato. Ci complimentiamo soprattutto con gli studenti che si sono impegnati per risparmiare soldi da investire nella solidarietà: la più grande lezione che potessero dare a noi adulti».

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