LATINA – Il Lazio è la quinta regione per reati ambientali. Lo dice il Rapporto Ecomafia 2016 di Legambiente. Latina è all’11° posto su scala nazionale.
Nella lotta alle ecomafie e agli ecoreati, nel 2015 sono state 2.431 nel Lazio le infrazioni ambientali accertate, con una media di 6,6 al giorno, 2.090 le denunce, 29 gli arresti (record nazionale) e 520 i sequestri. E se in questa edizione si registra una lieve e positiva flessione del numero dei reati complessivo, nel Lazio c’è una controtendenza netta e negativa, con un aumento di tali reati da 2.255 nel 2014 a 2.431 nel 2015; la regione rimane quindi saldamente al 5° posto e tra quelle col maggior numero di Ecoreati proprio dopo le 4 regioni a tradizionale presenza mafiosa. Peggiora nella graduatoria tra province l’Area Metropolitana di Roma che sale dal 4° del 2014 al 3° assoluto con 1.161 infrazioni accertate, al 11° posto la provincia di Latina con 602 reati accertati.
Principale protagonista nel Lazio è il ciclo dei rifiuti dove evidentemente le logiche ecomafiose trovano sempre più spazi, il Lazio è la 3° regione con 465 infrazioni accertate in tale ambito che quasi raddoppiano rispetto al 2014 quando erano 255, 461 denunce, 169 sequestri e 25 arresti che ne fanno la regione in assoluto con più arresti nell’ambito dei dei rifiuti rispetto al resto d’Italia.
Anche nel ciclo del cemento la situazione è in netto peggioramento ed il Lazio diventa la 3° regione per numero di infrazioni accertate (era 4° nel 2015) con ben 514 infrazioni, 577 denunce, 163 sequestri; Latina 5° provincia assoluta con 175 infrazioni, Roma 8° con 155.
Ancora troppe anche le illegalità ai danni della fauna nell’ambito del racket degli animali che vede il Lazio al 4° posto con 772 infrazioni accertate, 705 denunce, 149 sequestri, e Roma 3° provincia con 479 infrazioni e Latina 12° con 240.
Dal Rapporto Ecomafia emergono anche dati sulla corruzione in ambito ambientale negli anni 2010-2016 che vedono il Lazio al 3° posto con 38 inchieste, 308 arresti, 316 denuncie, 24 sequesti, mentre scende al 2° posto nella classifica annuale delle Archeomafie con 71 furti di opere d’arte