LATINA – La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per il senatore del Pd Claudio Moscardelli, 54 anni di Latina. Se l’accusa per peculato è stata archiviata, resta ancora in piedi quella per abuso d’ufficio relativa a delle spese elettorali in Regione che per la Procura sono sospette. Oltre al parlamentare pontino, all’epoca dei fatti consigliere regionale, gli inquirenti hanno chiuso l’inchiesta anche per altri ex consiglieri del gruppo che rischiano di andare a processo. Secondo quanto ipotizzato sono state riscontrate delle irregolarità nella selezione di alcuni collaboratori e quando Moscardelli era in Regione non era stata fatta una comparazione adeguata per la selezione dei candidati a cui erano stati affidati incarichi per prestazioni prive della natura altamente qualificata – sostiene la Procura di Roma – stipulando in questo modo contratti con persone indicate volta per volta dal consigliere. Moscardelli è difeso dall’avvocato Renato Archidiacono che per convincere i magistrati dell’estraneità alle condotte contestate del proprio assistito, ha presentato un parere dell’avvocato Salvatore Bellomia, docente di Diritto Pubblico all’Universitò di Tor Vergata, dove viene ricostruito il quadro normativo in merito alla vicenda; nella consulenza viene riportata una legge regionale che permetteva collaborazioni fiduciarie con organi politici. Il senatore del Pd – fa sapere tramite il suo avvocato – ha piena fiducia nella magistratura e non è escluso che scelga la strada del rito abbreviato.
