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Asl di Latina, la Uil: situazione al collasso

"Condizioni di lavoro insostenibili"

L’ospedale Goretti di Latina

LATINA – La UIL FPL Latina denuncia per l’ennesima volta le insostenibili condizioni in cui versano i servizi sanitari nei territori della Asl Latina. Più volte negli anni, è stata rappresentata la pericolosità della situazione sanitaria in termini di inadeguatezza delle strutture ospedaliere, delle attrezzature e dell’organizzazione.
Infatti, le strutture ospedaliere sono obsolete e congestionate; le necessarie apparecchiature sanitarie sono vecchie, insufficienti se non addirittura assenti; le dotazioni organiche sono talmente carenti che non si riescono a garantire né gli standard assistenziali normativamente previsti né i diritti fondamentali dei lavoratori (riposi, ferie, permessi, sicurezza ecc..); insomma una situazione letteralmente al collasso. Tutto ciò, purtroppo, si ripercuote inevitabilmente sull’offerta sanitaria erogata ai cittadini/utenti; a riprova di ciò basta analizzare alcuni indicatori oggettivi ed inequivocabili: le lunghe liste di attesa; il sovraffollamento dei Pronto Soccorso; i servizi inesistenti e la conseguente migrazione sanitaria; il grado di soddisfazione degli utenti e degli stessi operatori.
Da anni oramai si assiste ad una continua emorragia di personale dovuta ad elementi fisiologici (pensionamento, trasferimenti ecc..), senza che a tali carenze seguano le necessarie sostituzioni. L’ultimo concorso pubblicato dalla Asl di Latina risale a circa 12 anni fa ed infatti l’età media dei dipendenti Asl Latina è di 56-57 anni!
Un’ulteriore aggravante è rappresentata dal sistema di reclutamento del personale, farraginoso e poco elastico che non permette la tempestiva sostituzione del personale, dovuta a motivazioni ordinarie.
Pertanto gli organici sono ridotti all’osso ed il personale subisce quotidianamente uno stress psicofisico correlato che incide pericolosamente sulla propria salute e sulla serenità lavorativa; elementi indispensabili per mantenere la professionalità dell’intervento elevata. Tale valutazione vale soprattutto nelle aree dei servizi essenziali e ad alta intensità assistenziale quali il Pronto Soccorso, la Terapie Intensive, la Sala Operatoria, la Rianimazione, L’UTIC, l’Emodinamica, l’Ostetricia e Ginecologia, la Nefrologia e Dialisi, l’SPDC, la Chirurgia, la Medicina, l’Oncologia, la Pediatria, la Radiologia, il Centro Emotrasfusionale, il Laboratorio di Analisi, Istopatologia, Ambulatori, Day Hospital, Endoscopia ecc…
A ciò si aggiunga le incertezze sulla gestione del personale, non ultima la questione relativa alla stabilizzazione del personale precario (circa 600) e la mancata applicazione delle procedure relative alla mobilità volontaria interregionale. Tali situazioni hanno ingenerato una situazione di forte sconcerto e malcontento tra gli operatori.
Questi fattori incidono profondamente sull’organizzazione del lavoro e temiamo possano essere forieri di contenziosi che potrebbero determinare una grave danno economico per l’Azienda.
Infine, la scrivente ritiene che la popolazione del territorio pontino, per quanto riguarda le prestazioni sanitarie, sia figlia di un Dio minore e secondo una scala di attribuzione regionale debba considerarsi di serie B ed addirittura di serie C in alcune zone.
I cittadini ed i lavoratori pontini sono offesi nella propria dignità, grazie alla iniqua distribuzione delle risorse sanitarie in ambito regionale e pertanto vengono palesemente lese addirittura le prerogative costituzionali in termini di eguaglianza e solidarietà.
La Sanità Pontina è al collasso, i servizi sono insufficienti ed inadeguati, i lavoratori sono allo stremo e conseguenzialmente l’utenza rischia quotidianamente!
Chi detiene la responsabilità deve intervenire urgentemente!
La UIL FPL Latina, per quanto sopra esposto, proclama lo stato di agitazione sindacale e preannuncia future e dure manifestazioni di lotta a difesa dei cittadini e dei lavoratori per la salvaguardia dei loro diritti costituzionalmente sanciti.

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