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Operazione Tiberio

Blitz dei carabinieri, arrestato il sindaco di Sperlonga Armando Cusani e altri nove: corruzione e associazione a delinquere

Gli investigatori: "Sistema corruttivo che predeterminava l'esito delle gare d'appalto". Ecco chi sono gli indagati in carcere e ai domiciliari

SPERLONGA – Terremoto a Sperlonga dove questa mattina all’alba in un’operazione dei carabinieri del Comando provinciale è stato arrestato il sindaco ed ex presidente della Provincia Armando Cusani.  Con il primo cittadino, rieletto con un consenso altissimo nelle elezioni amministrative di giugno, provvedimenti di custodia cautelare sono stati eseguiti anche nei confronti di altre nove  persone accusate a vario titolo di corruzione e associazione a delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti. L’inchiesta è stata condotta dal sostituto procuratore Valerio De Luca, le ordinanze emesse dal gip di Latina Giuseppe Cario.

Gli arrestati sono stati portati a bordo delle auto blu dei carabinieri nella caserma Cimarrusti sede del Comando provinciale di Latina in piazza della Libertà dove si sono svolte le procedure previste, poi quattro degli indagati tra cui Cusani sono stati portati in carcere, gli altri ai domiciliari. Grande scalpore a Sperlonga e non solo: arresti sono stati eseguiti anche in altri comuni tra cui Latina, Priverno, Anzio, Nettuno.

CORRUZIONE PER CUSANI –  Le indagini condotte dal  Nucleo Investigativo dei carabinieri sono scattate dopo aver accertato il mancato intervento da parte del Comune di Sperlonga per gli abusi edilizi nell’ albergo “Grotte di Tiberio” di proprietà di Cusani. A destare sospetto l’inerzia dei responsabili dell’ufficio tecnico che non avevano disposto il ripristino dello stato dei luoghi, in applicazione della legge 380/2001, “nonostante  – sottolineano gli investigatori – fosse evidente l’esistenza di un abuso edilizio emerso durante e dopo la realizzazione dell’albergo in parola, peraltro sancito da una sentenza di condanna emessa dalla Corte di appello di Roma nel 2014”. Circostanza che aveva fatto ipotizzare il reato di corruzione in capo ai responsabili dell’Ufficio Tecnico del Comune di Sperlonga che si erano succeduti nel tempo. Il sindaco Cusani e i due responsabili dell’ufficio tecnico comunale Isidoro Masi (attualmente in servizio presso la Provincia) e Massimo Pacini, romano, 54 anni ex responsabile dello stesso ufficio sono accusati di corruzione. Cusani risponde anche di un altro capo di imputazione, turbativa d’asta (ma non di associazione per delinquere) in relazione alla gara d’appalto per la valorizzazione del complesso archeologico Villa Prato di Sperlonga per un importo di 700mila euro.

“Le investigazioni svolte dal Nucleo Investigativo in collaborazione con il personale del Norm della Compagnia di Terracina, oltre a confermare la sussistenza dei reati di corruzione, hanno consentito di accertare l’esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei delitti di turbata libertà degli incanti ed alla corruzione, al fine di pilotare le aggiudicazioni di una serie di gare di appalto”, spiegano ancora i carabinieri.
Sotto la lente sono finite anche  la ristrutturazione del Comune di Prossedi per un importo di 230mila euro; l’affidamento del Servizio di spazzamento delle strade extraurbane del comune di Priverno per un importo di circa 40mila euro ; il restauro dell’istituto scolastico “Don Andrea Santoro” di Priverno di circa 35mila euro.
Il “sistema corruttivo” operava attraverso una serie di società colluse con i responsabili dei procedimenti, che riuscivano ad “inquinare” le gare pubbliche di piccole e medie dimensioni tentando, ed in alcuni casi riuscendovi, a predeterminare la scelta del contraente.

LA LISTA DEGLI INDAGATIIn carcere sono finiti oltre ad Armando Cusani, 53 anni, l’imprenditore di Nettuno Mauro Ferrazzano di 46 anni; il dipendente della Provincia Isidoro Masi, 56 anni originario di Maenza e l’imprenditore Nicola Volpe,  46 anni,  di Priverno.

Ai domiciliari  sono invece finiti Antonio Avellino, 47 anni, originario di Napoli, impiegato di una società di Nettuno coinvolta nell’inchiesta; Alessandra Bianchi, 58 anni di Anzio, imprenditrice; Domenico D’Achille, 60 anni, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Priverno; Andrea Fabrizio, 48 anni, imprenditore di Fondi; Giampietro De Biaggio, 52 anni, di Latina responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Prossedi; Massimo Pacini, romano 54 anni, ex dirigente dell’ufficio tecnico di Sperlonga.

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