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l'inchiesta

Operazione Tiberio, primi interrogatori: il gip ascolta Volpe e Ferrazzano. Giovedì tocca a Cusani e Masi

I due imprenditori sono accusati di aver organizzato e gestito un'organizzazione criminale per truccare gare d'appalto

Nicola Volpe nell’auto dei carabinieri dopo l’arresto

LATINA – Sarà interrogato giovedì mattina nel carcere di Via Aspromonte a Latina dal Gip Giuseppe Cario, Armando Cusani, il sindaco di Sperlonga sospeso dalle funzioni automaticamente dopo l’arresto scattato lunedì con le accuse di corruzione e turbativa d’asta nell’operazione  “Tiberio”.

INTERROGATORI, SI COMINCIA CON GLI IMPRENDITORI  – Gli interrogatori di garanzia cominceranno però già questa mattina (mercoledì 18 gennaio) alle 9 quando  il Gip ascolterà, Nicola Volpe consigliere comunale a Priverno e Mauro Ferrazzano, imprenditore, titolare della Edil Safer,  entrambi accusati di associazione per delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti e che sono detenuti in carcere. Sono accusati di aver truccato gare d’appalto e di averlo fatto in maniera stabile e sistematica chiamando ditte amiche a presentare offerte già destinate a soccombere, ma che garantivano l’espletamento della procedura, e per le quali gli stessi riceveranno favori di vario genere. Alle 12 invece sarà interrogato Massimo Pacini ex responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Sperlonga. Armando Cusani sarà ascoltato in carcere a Latina invece giovedì (alle 10) subito dopo Isidoro Masi. A seguire invece tutti gli altri indagati che sono agli arresti domiciliari.

CHI SONO –  Nicola Volpe, 46 anni è di Priverno, ma è anche consigliere comunale a Prossedi. E’ considerato dal gip “corruttore di primario livello, organizzatore e promotore incontrastato dell’organizzazione criminale”. In occasione delle procedure di gara “stabilisce e dispensa compensi per i funzionari compiacenti” e lui stesso prende “la mazzetta sulla mazzetta”, per il suo ruolo di intermediario.

Mauro Ferrazzano, quarantasei anni, di Nettuno, è il titolare della Edilsafer, una delle ditte “predestinate”, quelle che vincono gli appalti. Anche lui ha un ruolo apicale nell’organizzazione ipotizzata dal pm Valerio De Luca che ha coordinato le indagini del Nucleo Investigativo dei carabinieri di Latina diretto dal maggiore Paolo Befera. Ferrazzano è un pubblic relation man, cura i rapporti con i funzionari compiacenti, e organizza fra l’altro  la partita a “beach soccer” (la gara d’appalto) per Villa Prato a Sperlonga nella quale è indagato anche Cusani. Si tratta dell’appalto più consistente tra quelli finiti sotto la lente degli investigatori: 700 mila euro. E’ Ferrazzano a imporre a Isidoro Masi, che dall’interno del Comune si occupa della succulenta procedura, “ciò che deve e non deve fare”.

GIOVEDI’ TOCCHERA’ A CUSANI – Per il noto politico di Forza Italia, tornato primo cittadino della sua città dopo due mandati trascorsi in Provincia,   il primo capo di imputazione riguarda la corruzione di Massimo Pacini (indagato ai domiciliari che sarà interrogato nella prima tranche oggi mercoledì 18 gennaio), dirigente dell’ufficio tecnico comunale di Sperlonga dal 2009 al 2014 che, secondo l’accusa, nonostante la presenza accertata di abusi edilizi all’interno dell’Hotel Grotte di Tiberio di proprietà di Cusani e del suocero, evitava accuratamente di prendere qualunque tipo di provvedimento o di effettuare sopralluoghi per verificare da vicino i fatti. Un atteggiamento che va avanti anni, prima in fase di indagine, poi, in presenza della sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Latina nei confronti di Cusani, Chinappi e del tecnico comunale Faiola (il dirigente che lo aveva preceduto alla guida dell’Ufficio). Il prezzo della corruzione è presto individuato dal gip: Cusani dà infatti in uso a Pacini una sua casa a Sperlonga “in comodato, in assenza di registrazione di contratto di locazione come accertato presso l’Agenzia delle Entrate”, scrive il Gip.

MASI E IL COMANDO A SPERLONGA – Stesso dicasi per Isidoro Masi (funzionario in servizio presso la Provincia) indagato nella sua veste di responsabile dell’ufficio tecnico di Sperlonga, succeduto in quel ruolo a Pacini. L’architetto è “strettamente legato a Cusani per pregresse collaborazioni presso la Provincia di Latina della quale Cusani è stato Presidente per due mandati”, specifica il Gip Cario nella sua ordinanza di custodia cautelare in  carcere. E aggiunge che Masi non viene messo casualmente a capo dell’ufficio tecnico di Sperlonga, è invece proprio Cusani a volerlo in quel ruolo, perché gli è fedele e dunque serve lì. Il prezzo della corruzione in questo caso è proprio la permanenza in quell’ufficio che gli porta vantaggi professionali ed economici. Sgradevole l’ intercettazione di una telefonata intercorsa tra Cusani e lo stesso Masi, in cui il sindaco apostrofa il funzionario con durezza perché non si era fatto trovare prima al telefono e perché tarda ad ottenere il distacco dalla Provincia al Comune di Sperlonga: “Ma ti sei andato a pigliare sta c….zzo di autorizzazione o ti stai a far pigliare per il c…lo!”. Ma non è tutto.

Masi è infatti anche partecipe dell’associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d’asta, che costituisce l’altra parte dell’inchiesta. “Prende direttive dagli imprenditori” come emerge dalle intercettazioni telefoniche e dai riscontri effettuati dai carabinieri attraverso i servizi di osservazione: “riceve la lista delle ditte da invitare, predisposta dai concorrenti Ferrazzano e Volpe con il contributo di Cusani”. In cambio riceve un incarico di progettazione a Tivoli e promesse di futuri lavori e vantaggi.

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