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di e con Angela Iantosca

Ci vediamo da Paolo e Giovanni

La festa è in quel murales straordinariamente grande che è stato realizzato a Palermo. Risposta a quei pochi che hanno pensato di colpirci, danneggiando una statua e una immagine…
Rassegnatevi non c’è più la Sicilia di una volta. E neanche l’Italia di una volta. Noi, la gente, il popolo, siamo andati avanti, abbiamo preso consapevolezza, ci siamo indignati e abbiamo alzato la testa. E oggi ad uno sfregio si risponde con murales che coprono palazzi, con mani che si stringono a mani…
Lo dimostra la gente che da tutta Italia si è mossa per essere lì in Sicilia in via D’Amelio o per essere in qualsiasi luogo che vuole ricordare questa giornata.
Che l’Italia sia cambiata lo dimostrano anche i ragazzi che rinunciano alla gita scolastica per essere a Cinisi quando si commemora Peppino Impastato.
E lo dimostra anche la nostra città che da giorni si sta adoperando per rendere straordinaria questo 19 luglio, questi 25 anni. Sarà un giorno di festa in tutta Italia:
Salvatore Borsellino è arrivato a Palermo con i ciclisti e l’agenda ritrovata è stata portata a casa di Paolo e oggi un ponte ideale ci lega a Palermo e anche a Milano. E ci legherà per sempre… Lasciate andare via le polemiche. Quale è il loro senso? Perché strumentalizzare un gesto per lanciare messaggi di odio? Ve la ricordate la foto di via D’Amelio? Riguardatela. Cosa ci insegna? È un’immagine di guerra che non può che farci abbassare le armi…
Ma vi ricordate quando non sapevamo come chiamare i Giardini pubblici? Ci vediamo ai giardinetti oppure davanti alla gelateria…
Ecco da stasera potremo dire… Ci vediamo da Paolo e Giovanni!
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