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VENTOTENE – Un querelle senza fine quella tra Acqualatina e Comune di Ventotene. Dopo due sentenze del Tar in favore della società per l’istallazione del dissalatore bloccato in entrambe le occasioni da ordinanze del sindaco, ieri ancora uno stop, che arriva il giorno dopo l’ultima sentenza del Tar.
Sul sito web del Comune di Ventotene, infatti, è stata pubblicata l’ordinanza n. 7/2017, con la quale si vieta dal 26 luglio al 30 settembre, nelle zone del centro storico e portuali (Porto Nuovo e Porto Romano), ogni attività edilizia, e l’utilizzo di macchinari ed attrezzature edili rumorose. Un’ordinanza che comporta un nuovo blocco al completamento dei lavori al Porto Nuovo.
“E’ il terzo tentativo dell’Amministrazione comunale, in 30 giorni, volto a impedire il completamento dei lavori e l’attivazione dell’impianto di dissalazione, ormai in fase di ultimazione. Siamo oltre l’assurdo – interviene Raimondo Besson, ad di Acqualatina – in un momento di difficoltà diffusa a livello nazionale, con una carenza idrica gravissima, siamo costretti a tornare, per la terza volta, in sede giudiziaria. Si tratta di ritardi e sprechi che vanno a gravare su tutto il territorio dell’ATO4, e bisogna renderne conto all’insieme degli utenti. E’ per questo motivo – conclude Besson – che dobbiamo intervenire a qualsiasi livello per verificare i presupposti in materia di responsabilità amministrativa e penale.”
OTUC – Intanto l’Organismo Tutela Utenti e Consumatori dell’ATO 4 Lazio sud, spiega che i ricorsi presentati peseranno sui costi delle bollette di tutti i cittadini, dovuti al trascorrere del tempo di utilizzo della nave cisterna. Il Presidente Otuc ha affermato che “I costi non potranno gravare sui cittadini dell’intero Ato4. Diffidiamo l’Ato4 a vigilare affinché tutti i costi non vengano caricati nelle bollette, ma vengano posti a carico dell’Amministrazione Comunale di Ventotene”
