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Scuole paritarie a Latina, che cosa accadrà?

Avviato il confronto tra Comune, forze politiche e cittadini

LATINA – Un conferenza stampa, che serviva per informare mamme e cittadini sullo stato dei fatti delle scuole paritarie gestite da congregazioni religiose a Latina, si è trasformata in una brutta pagina politica.

Il sindaco Damiano Coletta e l’assessora all’istruzione Antonella Di Muro, in modo molto chiaro hanno raccontato i passaggi che hanno portato alla delibera con cui si è sciolta la convezione esistente con le congregazioni rinnovata tacitamente fino allo scorso anno. Le convenzioni sono scadute nel 1999 e dal 2016 c’è una legge che non consente più il tacito rinnovo. “Nessuno vuole cacciare le suore, perchè pensiamo siano un patrimonio per la città di Latina che le ospita da oltre 30 anni”, ha detto la Di Muro. L’amministrazione ha quindi fatto una delibera e poi una determina che è un atto dovuto per sciogliere quelle convezioni che la legge non consente più. “Nel frattempo l’avvocatura del Comune ha lavorato con i legali della Curia trovato le tre strade percorribili che sono state sottoposte alle congregazioni: la trasformazioni delle scuole paritarie da comunali a religiose, la partecipazione a un bando di gara e la clausola sociale, “soluzioni che credevamo condivise, ma che invece non sono state accettate ne dalla suore che gestiscono San Marco, ne da quelle che gestiscono l’asilo di Borgo Podgora”.

ASCOLTA DI MURO

Il sindaco ha spiegato che il prossimo 2 gennaio è stato convocato un tavolo attorno al quale si potranno sedere sia le congregazioni (invitate anche alla conferenza di oggi e non presenti) che le mamme e le istituzioni per trovare soluzioni condivise “che rispettino – come dovrebbe essere ovvio – la legge. L’indirizzo però sembra già essere chiaro perchè – e anche questo forse sarebbe il caso di chiederlo alle stesse congregazioni – molto probabilmente le suore avevano già deciso da tempo di andare via”.

ASCOLTA COLETTA

L’opposizione è intervenuta nel corso della conferenza usando toni duri nei confronti del sindaco e cercando l’approvazione dei tanti genitori presenti nella sala De Pasquale. Toni che hanno generato anche rabbia nel primo cittadino Damiano Coletta che aveva precisato a inizio conferenza: “Vogliamo trovare una soluzione che sia in linea con la legge”.

“Sono tre le linee sulle quali ci muoviamo: morale, oggettiva e politica. Quella morale è partita da un presupposto sbagliato e cioè che vogliamo mandare via le suore, quella oggettiva è l’esistenza della legga e quella politica è la ricerca di una soluzione sulla quale stiamo lavorando da maggio dello scorso anno, anche con l’ausilio dei legali della Curia”.

L’obiettivo è dunque trovare soluzioni con le congregazioni ma nel caso in cui non ci fossero “si troveranno altre strade, le scuole comunque rimarranno aperte. Noi auspichiamo un ripensamento da parte delle suore che non hanno accettato le tre proposte”.

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