politica

Il candidato M5s al Senato nel collegio di Latina Dessì, balla con Spada

Moscardelli: "Inadeguato e pericoloso. Farebbe bene a ritirarsi"

LATINA – Un candidato nel proporzionale al Senato del Movimento 5 stelle nel collegio di Latina che balla con Domenico Spada. A renderlo noto è Eugenio Patané, Consigliere regionale del Pd Lazio, allegando il video di Emanuele Dessì, intento a ballare insieme a Domenico Spada. Anche il senatore Claudio Moscardelli critica quanto compare nel video pubblicato sull’account del #M5s di Frascati. “Il candidato dei 5 stelle – afferma Moscardelli – si mostra come minimo inadeguato e pericoloso per i cittadini nel comportarsi così disinvoltamente. Farebbe bene a ritirare la sua candidatura”.

“Nel video pubblicato sull’account del Movimento 5 Stelle di Frascati, apprendiamo chiaramente guardando il suo sorriso e i suoi atteggiamenti confidenziali, che Emanuele Dessì, amico sostenuto nella candidatura a Latina da Roberta Lombardi, è anche in confidenza con Domenico Spada, il pugile detto Vulcano, condannato per usura ed estorsione. È un video francamente imbarazzante soprattutto per un partito che fa dell’onestà e della legalità la sua bandiera. Chiedo a Roberta Lombardi: cosa pensa e come spiega tanta confidenza tra il suo candidato Dessì e il signor Spada, vicino anche ai Casamonica?”, scrive Parente.

“Facevo il pugile e insegnavo pugilato, e ovviamente frequentavo le palestre, anche quella in cui si allenava Domenico Spada. Lo stesso che, nello stesso periodo, veniva insignito del ‘Collare d’Oro’ proprio da un eminente rappresentante del Pd come Graziano Delrio, con tanto di cerimonia e foto che immortalano assieme l’attuale ministro dei Trasporti e Domenico Spada”. Così il candidato Emanuele Dessì, in un post su Facebook, in merito a una polemica innestata dai ‘dem’. “Poi – continua Dessì – dopo l’avvio dell’indagine, avvenuta successivamente, nel 2015, chiaramente non c’è stato più alcun rapporto, neanche sportivo. Il Pd è sceso veramente in basso e si vede che il MoVimento nel Lazio fa paura a Zingaretti e a tutti i suoi accoliti. Non ultimo Patanè, che viene citato nelle carte dell’inchiesta su mafia capitale”, conclude.

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