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cronaca

Truffa, falso, frode e violenze nei centri di accoglienza, sei arresti della Polizia

Un danno che ammonta a 4 milioni, i soldi dei migranti usati anche per pagare il pranzo di un battesimo

LATINA – La Polizia di Stato di Latina ha arrestato 6 persone, 2 in carcere, 4 ai domiciliari, responsabili di due Onlus, La Ginestra e Azalea, che operavano nella gestione di due Centri di Accoglienza Straordinaria (C.A.S.) nel sud Pontino, in particolare a Fondi, Lenola e Monte San Biagio e con numerose sedi. L’accusa è quella di falso, truffa aggravata, frode nelle pubbliche forniture e maltrattamenti nei confronti dei migranti e per la prima volta “maltrattamenti in famiglia perchè – ha spiegato il Procuratore aggiunto Carlo La Speranza, che si è occupato anche dell’indagine Mafia Capitale – in questo caso c’è stato un affidamento dello Stato a queste Onlus di persone che avrebbero dovuto gestirle e tutelarle”.

“L’indagine è iniziata nel 2016 dopo una protesta dei migranti, Più si indagava, più si scoprivano reati – ha spiegato il Questore Carmine Belfiore – Si sono riscontrate gravi situazioni di sovraffollamento e carenze di natura igienico-sanitaria”.

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“In alcune villette dove entravano 30 persone, ne venivano ospitate 70 anche 80, senza acqua calda. A fronte dei circa 30 euro che lo Stato concede al giorno alle cooperative, queste ne spendevano circa 1 o 2. I soldi, è stato appurato, venivano spesi dagli arrestati per le più svariate cose, in una occasione sono stati usati anche per pagare il pranzo di un battesimo. Nel corso del tempo queste strutture hanno ospitato circa 800 migranti. Si ipotizza un danno di oltre 4 milioni di euro. La Polizia ne ha sequestrati questa mattina circa 700 mila nei conti correnti.

Le intercettazioni hanno permesso di fare luce su un insospettabile giro di guadagni illeciti in nome della solidarietà, e in più chi avrebbe dovuto controllare non l’ha fatto, “bastava – ha detto La Speranza – anche un semplice approfondimento al catasto per capire che le strutture non potevano ospitare tutti quei migranti. Ora bisognerà capire se gli organi preposti al controllo (cioè la Prefettura, ndr) non hanno agito per una connivenza”.

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Le strutture, circa venti, non sono state chiuse, sono ora affidate ad altri soci delle due Onlus non interessati dalle indagini.

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