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Arbitri aggrediti, i ragazzi dell’Atletico Latina educano i genitori: “Papà se sei nervoso resta a casa”

Il vicepresidente Salone: "Iniziativa dei giovani giocatori che abbiamo subito appoggiato"

LATINA – Parte da una società di Latina che ha per dirigenti e soci, gli stessi allenatori ed educatori, l’iniziativa di ricordare che lo sport non è insulto. E che un genitore che sugli spalti prende a parolacce un arbitro o un altro genitore, spesso imbarazza il proprio figlio ancora prima degli altri presenti. Per questo, in casa dell’Atletico Latina, nella settimana in cui gli arbitri del Lazio hanno incrociato le braccia dopo l’ottava aggressione ad un giudice di gara, dirigenza e “scarpini” hanno voluto dire ad alta voce il loro “no” alla violenza. Sono i 2004 (che vengono arbitrati da direttori di gara federali) ad aver giocato una speciale amichevole contornati da striscioni eloquenti: «Papà, se sei nervoso resta a casa» sintetizza lo slogan  esposto in occasione di un match che ha coinvolto anche i genitori.

Armando Salone preparatore atletico diplomato a Coverciano e vicepresidente della società presieduta da Roberto Barboni, spiega: “Non abbiamo spinto i ragazzi, è stata una loro esigenza che abbiamo accolto con grande favore e appoggiato. Alcuni di loro  sentono questo disagio in maniera molto forte ed è bene che i genitori lo sappiano. E poi, non  dimentichiamo mai che gli adulti che inveiscono e insultano gli arbitri in queste categorie, se la prendono con adolescenti, ragazzi che hanno solo qualche anno in più dei loro figli”. Un’altra buona ragione per tornare  a vivere lo sport nel suo significato pieno e rispettando le regole. E se si comincia sui campi del divertimento, va meglio anche nelle categorie superiori.

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