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il farmaco blocca il dolore

“Ho il diritto di vivere, non di sopravvivere”, la storia di Romina, affetta da molte patologie. L’unica cura è la cannabis terapeutica

La donna di Latina scrive al Ministro della salute per chiedere continuità nella cura

LATINA –  Tante storie, da tutta Italia e diverse anche da Latina che riguardano pazienti immuni ai farmaci a cui è stata prescritta la cannabis terapeutica, molto difficile da reperire. Tra le tante persone che a Latina ne fanno uso su prescrizione medica, c’è Romina, che ci aveva raccontato la sua storia  e che racconta un nuovo risvolto: il costo del farmaco troppo alto che impedisce a molti di curarsi e la difficile reperibilità, a Latina c’è una sola farmacia che è in grado di preparare il composto, ma anche la scarsa disponibilità dei medici a prescriverla, nonostante le certificazioni prodotte dagli ospedali. E’ per questo che ha preso carta e penna per scrivere al Ministro della salute.

Ecco la sua lettera

Caro Ministro della salute e a tutta la classe politica di questo nuovo governo, chi ti scrive è una cittadina italiana che ti chiede con molta cortesia di essere più attento alla necessità del tuo popolo, in particolar modo a un popolo di persone che oltre a soffrire i disagi che tutti sappiamo soffre anche i disagi di una cattiva sanità.  
Sono una donna di 46 anni madre, moglie, figlia e lavoratrice con ormai poca dignità perchè devo dipendere dagli altri per poter andare avanti: sono affetta da sindrome di sjoogren, spondiloartrite psoriasica, psoriasi, connettivite indifferenziata, fibromialgia, neuropatia degenerativa, enterocolite autoimmune, cistite interstiziale, poliformismo del recettore bella vit d, ipertensione. Ho anche il diabete mellito, osteporosi, molteplici allergie, fallo genetico del recettore dei fans, asma e per finire un pregresso neoplasia maligna vescicale. Dopo anni di cure come protocolli indicano, il mio corpo non tollera i farmaci e l’unica cosa che posso assumere senza aver effetti collaterali è la cannabis terapeutica, l’unica cosa che mi aiuta a sopravvivere senza il calvario dei dolori e/o limitazioni funzionale però tutte queste patologie non sono sufficienti per farmi passare la cannabis dal sistema sanitario nazionale. Ora anche pagandola, come faccio da un anno, non si trova neanche più. Nelle mie stesse condizioni vi sono migliaia di pazienti che per sopravvivere usufruiscono di cannabis terapeutica, persone disperate, persone che pagano tasse e poi non si ritrovano neanche l’assistenza basilare. Io come gli altri pazienti in terapia con i cannabinoidi sostanza naturale non tossica e che non crea ne dipendenza e tantomeno effetti collaterali (infatti di cannabis pura non e’ mai morto nessuno) chiediamo:
1) la continuità della cura con la cannabis terapeutica e no che per mancanza di florescienza facciamo le cure a singhiozzi.(aumentare il quantitativo di kg d’importazione) e o dare autorizzazioni a produrla in Italia abbassando i costi .
2) aumentare le patologie che possono usufruirne con il sistema sanitario e non solo 6, se il medico prescrittore valuta che il paziente non risponde alle terapie convenzionali e quindi inizia con cannabis terapeutica deve essere passata, vi premetto che la terapia ha un costo e molti pazienti non possono permettersela e non e’ giusto che debbano vivere una vita d’inferno (ricordate cosa è scritto nella costituzione italiana). 
Con questo vi ringrazio per la vostra attenzione e spero che qualcuno di voi abbia la sensibilità di riflettere su tutto questo. 

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