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la nomina

Sanità, il chirurgo Baiano nell’Osservatorio regionale per la formazione continua

Rappresenterà gli Ordini dei Medici delle province di Roma, Latina, Frosinone, Rieti e Viterbo

LATINA –  Il chirurgo Giovanni Baiano (in servizio per lunghi anni al Goretti poi primario al San Giovanni di Dio e al Dono Svizzero di Formia, oggi in pensione, ma sempre in attività come libero professionista presso la clinica Villa del Sole di Formia) è stato nominato componente dell’Osservatorio regionale per la formazione continua in sanità, in rappresentanza degli Ordini dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri delle province di Roma, Latina, Frosinone, Rieti e Viterbo. Il decreto è stato firmato dal Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, in qualità di Commissario ad Acta della Sanità regionale.  “L’Osservatorio regionale sulla qualità della formazione in sanità ha compiti e funzioni valutative, di verifica e di analisi tecnico scientifica ed assume un ruolo preminente nell’assolvimento di alcune funzioni fondamentali per gli adempimenti dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e cioè, di tutte le attività, le prestazioni ed i servizi garantiti ai cittadini con le risorse pubbliche messe a disposizione del Servizio sanitario nazionale”,  spiegano dalla Regione –  L’ organismo resterà in carica per tre anni e per questo periodo Baiano rappresenterà l’intera regione Lazio.

CHI E’ – Nato a Napoli 67 anni fa e conseguita, a soli 24 anni, la laurea in Medicina e Chirurgia, con il punteggio di 110 e lode, il Dott. Baiano, dopo 40 anni di onorato servizio, nel luglio scorso ha lasciato, per raggiunti limiti di età, imposti dal regolamento aziendale, l’incarico di primario del reparto chirurgia presso il presidio ospedaliero “Dono Svizzero” di Formia, dove era giunto nel 2013, proveniente dal San Giovanni di Dio di Fondi. Oggi, continua la sua opera di chirurgo presso la clinica “Casa del Sole” di Formia ed altre strutture sanitarie della Capitale, ma, come detto, va sottolineato anche il suo impegno nel sociale; lo testimonia il libro “Storie di divina miseria” (Marcus Edizioni), da lui scritto nel 2008 ed i cui proventi, come quelli di altre sue esperienze letterarie, sono stati devoluti unicamente a scopi umanitari ed in particolare, per la realizzazione del progetto “malaria”.

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