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Il Cpia di Latina è ancora senza sede, la dura lettera dei docenti

La Provincia aveva dato l'ok per il Sani. I lavori del Comune sono quasi conclusi ma l'Ente di via Costa ha deciso di alienare l'immobile

LATINA – Hanno bisogno del diploma per poter chiedere la stabilizzazione, ma non possono conseguirlo perchè il Cpia (Centro provinciale per l’istruzione degli adulti) è aperto solo di pomeriggio, presso la scuola media Volta, in via Botticelli. E’ il caso di 15 donne Lsu che hanno necessità di conseguire il diploma di terza media per poter chiedere la stabilizzazione. Il Cpia infatti, eroga corsi di lingua italiana agli stranieri e corsi di primo livello (licenza media), una volta serali, ma che oggi, a fronte della diversa scansione dei ritmi di vita quotidiana, sono richiesti anche di mattina. Ma il Cpia è attualmente allocato presso alcuni locali della Scuola media Volta, quindi con tutte le limitazioni che possono riguardare la convivenza di due popolazioni scolastiche così differenti, a iniziare dalla fascia d’età interessata. Si possono utilizzare le aule solo nel pomeriggio, penalizzando così  un’utenza che potrebbe frequentare solo la mattina, né si possono allestire le aule come sarebbe opportuno poiché le stesse aule sono usate al mattino dagli alunni delle medie e quindi di due l’una: o si allestiscono per una popolazione in età scolastica, o si allestiscono per una popolazione adulta.

“I casi sono due: o queste donne abbandonano il lavoro per seguire i corsi pomeridiani, o a gennaio rischiano di essere licenziate”, spiegano in una lettera i docenti della scuola che ribadiscono: “La dicitura “centro provinciale” non deve indurre in inganno: la competenza per quanto riguarda l’edilizia e i servizi è del Comune. Si fa fatica ancora a spiegare che non sono corsi regionali e che non è una scuola privata: gli insegnanti sono dipendenti del Miur, così come tutto il personale. Il Cpia ha una sua autonomia, è insomma, ed è seccante doverlo puntualizzare ogni volta, una scuola pubblica, che ha tutti i diritti di una scuola pubblica. Il primo è avere una sede”.

LA STORIA – La richiesta di trasferimento è stata fatta già nel 2015 poichè ai Cpia viene riconosciuta l’autonomia (nel 2014), nel 2016 tra Comune di Latina e Provincia di Latina viene stipulata una convenzione che individua in un’ala dell’ex Sani-Salvemini di Viale Le Corbusier la sede idonea. Il 2017 passa senza che neanche inizino i lavori. Nel 2018 il Comune di Latina comunica che a settembre l’ala del Sani sarebbe stata pronta quindi vengono accettate anche iscrizioni subordinate alla disponibilità mattutina, ma a settembre dei lavori neanche l’ombra. Inizieranno a novembre e a dicembre vengono ordinate a una ditta specializzata 7 lavagne, 7 cattedre, 100 banchi e 100 sedie. Le spese per gli arredi sono sostenute in parte dal Comune e in parte dal Cpia. Lo scorso 25 gennaio alla dirigente del Volta, Claudia Rossi viene comunicato che la Provincia alienerà l’intero immobile di Viale Le Corbusier e che non è possibile il trasferimento in quanto l’immobile viene richiesto libero da ogni vincolo. Questo nonostante il Comune abbia speso per ristrutturazione arredo (e intanto infatti sono arrivate le lavagne). Ora è iniziato di nuovo il toto sede tra un’ala libera del Vittorio Veneto, i locali di Latina Formazione e lavoro bocciati però dalla dirigente. “Tante cose dette, nulla di fatto” dicono i docenti che ringraziano gli assessori Antonella Di Muro, Gianmarco Proietti ed Emilio Ranieri per quanto stanno facendo, ma non ritengono che il Comune abbia a cuore le sorti del Cpia: “Si sbagliano – spiega Gianmarco Proietti, stiamo lavorando affinchè si riesca a trovare una sede il prima possibile, ma è necessario capire che i ritardi non sono causati dal Comune”.

ASCOLTA PROIETTI

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