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cronaca

I Comitati di Pontinia: “Dopo il sequestro della Sep, l’aria è ancora irrespirabile”

Chiedono di chiudere l'impianto per capire cosa non funziona

PONTINIA – Non è cambiata molto la situazione dopo il sequestro della Sep a Pontinia. “Il sequestro delle quote societarie da parte della Dda di Roma e l’indagine che accusa gli ormai ex vertici dell’azienda e non solo di traffico illecito di rifiuti sembrava rappresentare la fine di un incubo per migliaia di persone”, spiegano i comitati dei cittadini, “Le cose purtroppo non stanno così: la Sep infatti continua a essere operativa. A ranghi ridotti, sotto una nuova guida (scelta proprio dai magistrati che hanno curato le indagini) sicuramente ora mettendo in moto quei meccanismi atti a produrre compost e non rifiuto che secondo le indagini sarebbe stato comunque spanso sui terreni della zona e non solo. Il problema, tuttavia, pare non essere il processo ma l’impianto stesso. Nella giornata di mercoledì diversi residenti della frazione di Mazzocchio hanno dovuto abbandonare i luoghi di lavoro e anche le proprie case perché l’aria si è fatta irrespirabile”, denunciano.

I residenti hanno inviato una Pec ai sindaci e anche agli investigatori “Le puzze sono state avvertite nella frazione di Cotarda, sulla Migliara 53, a Capocroce addirittura a Sonnino scalo, Priverno e Roccasecca dei Volsci – scrivono gli iscritti dei comitato Mazzocchio, il Fontanile, Il Boschetto Gricilli Macallè e Pontinia Salute e Ambiente -. Speravamo che la fine delle indagini rappresentasse un punto di svolta ma così non è stato. Purtroppo non basta cambiare il gestore perché un impianto evidentemente vetusto e sottodimensionato lavori a regola d’arte. E basterebbe che la nuova amministrazione fosse presente in zona giornalmente per capire che non ci stiamo inventando nulla. Pensavamo e speravamo che la mala gestio dell’impianto fosse la causa dei nostri malesseri. Dobbiamo purtroppo constatare che è l’impianto stesso che non funziona”

I comitati chiedono di chiudere la Sep: “A macchine spente si capirà cosa non funziona ma questo inferno deve finire. Siamo sfiniti, è vero, ma anche più arrabbiati rispetto  ad alcune settimane fa. Siamo cittadini come tutti gli altri e non possiamo essere trattati come dei numeri o come dei residenti di serie B. I riflettori si sono spenti su Mazzocchio dopo la grande operazione che pare aver smascherato un traffico illecito di rifiuti. E’ bene che l’attenzione non cali perché davvero, in queste zone, non è purtroppo cambiato nulla”

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