LATINA – Oltre il danno, anche la beffa. Non prenderanno i soldi della disoccupazione i braccianti agricoli coinvolti nell’inchiesta “Commodo” contro il caporalato, e che prestavano servizio per la Agri Amici, l’azienda di Sezze Scalo per cui sono finiti in manette i titolari. In sostanza, facendo riferimenti al verbale dell’ispettorato del lavoro che parlava di prestazione fittizie, l’Inps, senza comunicare niente al lavoratore, ha annullato la disoccupazione e di conseguenza anche tutto quello che è correlato, come gli assegni familiari. “Il caporalato va combattuto sempre – spiega Giorgio Carra, segretario della Uila Uil di Latina – ma questi lavoratori, precari, stagionali e in molti casi sfruttati, devono anche essere sicuri che una denuncia contro i caporali non si ritorca contro di loro“. La Uila ha chiesto l’accesso agli atti per leggere i verbali dell’ispettorato del lavoro e capire come sia stato possibile per l’Inps cancellare la disoccupazione a lavoratori che sicuramente hanno lavorato più ore di quante dichiarate e che venivano inoltre sfruttati in un sistema di connivenze accertato dalla Procura.
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