LATINA – “La ricerca fa emergere come il piccolo centro di Ninfa, che dopo l’anno 1382 è ormai diventato un cumulo di macerie, quasi del tutto spopolato, continua però a tramandare il proprio ricordo, mantenendo un posto ben saldo nelle carte del territorio”. Lo scrive Marcello Trabucco, architetto, studioso di paesaggio e delle trasformazioni storiche del territorio che ha dedicato un libro alla città fantasma sulla quale tre donne dei Caetani hanno prima immaginato e poi creato il famoso Giardino.
“Ninfa nella campagna romana, da città dei ruderi a splendido giardino” con la presentazione di Paolo Portoghesi, nell’ultimo capitolo riporta anche un itinerario di visita nella cittadina di Ninfa attraverso incisioni e disegni dell’autore.
“La cosa che mi ha immediatamente interessato non è tanto la Ninfa che si conosce, quella del giardino, ma il fato che la località, anche dopo la distruzione e l’abbandono, sia sempre rimasta segnata sulla cartografia”, spiega a Radio Luna
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