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Stop al caporalato, primi pulmini in partenza dalla stazione di Sezze Scalo

Sono destinati al trasporto gratuito dei braccianti

SEZZE SCALO – Alla stazione di Sezze Scalo, è stata inaugurata la prima partenza dei pulmini destinati al trasporto gratuito dei bracciati, la prima azione concreta prevista dal protocollo d’intesa sul caporalato. Un intento  che ha visto l’impegno delle Istituzioni, quali Regione Lazio, Cisl, Cgil e Uil e associazioni di categoria nel siglare a Gennaio in Prefettura un protocollo d’intesa, volto a contrastare il fenomeno e lo sfruttamento del lavoro in agricoltura. Azioni concrete che favoriscono la legalità e il rispetto della qualità del Lavoro. Il protocollo prevedeva lo stanziamento di 500 mila euro e la sua prima fase di sperimentazione riguardava la Provincia di Latina, in particolare il Sud Pontino dove sono presenti un quarto delle aziende agricole del Lazio.  I fondi servivano per garantire il trasporto gratuito per i lavoratori da e verso i campi e per realizzare una piattaforma informatica che offre, in forma digitale e consultabile con una app, l’incontro trasparente tra domanda e offerta di lavoro.

“Il caporalato è un fenomeno diffusissimo: nel Lazio abbiamo 35000 addetti nell’agricoltura, e solo qui nell’Agro Pontino si parla di circa 15000 addetti – ha detto Roberto Cecere, segretario generale della Cisl di Latina – Da rilievi dell’ispettorato del lavoro, il 60% delle aziende agricole sono risultate non in regola, pertanto il protocollo  rafforza la qualità del lavoro in agricoltura e contrasta lo sfruttamento, creando prevenzione e percorsi virtuosi”. Previsti, inoltre, incentivi alle imprese agricole che assumono lavoratori attraverso le liste dei Centri per l’Impiego. Inoltre è attiva la nuova APP “Fair Labor” che permette di iscrivere il singolo lavoratore alle liste di prenotazione Cpi, i quali gestiranno anche l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. “Oggi segniamo un passo avanti significativo, nella nostra provincia, per la lotta e il contrasto del fenomeno del caporalato, del lavoro nero e dello sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori nell’agricoltura Pontina. Questo significa che quando c’e’ volontà, tutte le parti sociali sanno dare risposte concrete a questa sfida storica. La Cisl di Latina di concerto con la FAI Cisl, aveva già pubblicizzato in conferenza stampa strumenti concreti, quali l’attivazione di un numero verde SOS Caporalato. Inoltre è in atto il corso di Marketing Imprenditoriale, rivolto a giovani stranieri per  progettare e sostenere insieme, il loro processo di sviluppo”.

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