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Sabaudia, il comizio di Matteo Salvini inizia sulle note di Nessun dorma. La crisi di governo è alle porte

"Nella maggioranza qualcosa si è rotto", ha detto il vicepremier

SABAUDIA – Erano in tanti ieri in piazza a Sabaudia per ascoltare il leader della Lega Matteo Salvini dove è arrivato dopo una giornata difficile con la tensione alle stelle nella maggioranza dopo lo stop alla mozione dei cinquestelle contro la Tav. A Palazzo Chigi, prima dell’appuntamento di Sabaudia, il vicepremier ha tenuto un incontro con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dove, secondo indiscrezioni, avrebbe chiesto la dimissione di tre ministri.

E’ poi arrivato a Sabaudia intorno le 21,30 e salendo sul palco sulle note della colonna sonora “Nessun dorma”, l’aria della Turandot di Giacomo Puccini che termina con l’evocativo “Vincerò”, ha parlato subito del decreto sicurezza: “domani ne spedirò il testo a due vescovi che l’anno criticato, ma evidentemente non lo hanno letto.  Io voglio solo evitare la morte di persone in mare”.

Una volta tanto vengono prima i cittadini dei giornalisti, ha specificato Salvini anche se in effetti le domande i cittadini non le hanno fatte, attenti ad ascoltare invece le parole del loro leader, che ha parlato ininterrottamente per un’ora e mezza passando dalla Tav alla giustizia, senza dimenticare le Ong, gli extracomunitari, il codice appalti e anche delle critiche sul giro in moto d’acqua del figlio su un mezzo della Polizia in servizio.

QUALCOSA SI E’ ROTTO –  Il vicepremier ha specificato nel suo intervento che “qualcosa si è rotto negli ultimi mesi con Di Maio e Conte, comunque vada a finire sono orgoglioso di quello che abbiamo fatto. Negli ultimi due o tre mesi qualcosa è cambiato e quelli che erano i sì prima sono diventati no e l’italia con i no non va da nessuna parte. L’italia ha bisogno di costruire, in questa piazza l’anno scorso vi avremmo detto quello che ci sarebbe potuto fare in un anno vi portiamo quello che abbiamo fatto”.
“Non sono fatto per le mezze misure, o le cose si possono fare per intero e in fretta oppure star lì a scaldare la poltrona non fa per me”, ha detto Salvini dal palco di Sabaudia.

“Non mi interessano rimpastini o rimpastoni – ha detto – due ministri in più o in meno, mi interessa potere fare le cose. Finché si potevano fare, sono andato avanti come un treno. Se dovessi rendermi conto che non si possono fare più, meglio fare come nel matrimonio quando non si va più d’accordo e divorziare. E ne ho una certa esperienza”. “La scelta giusta che accontenta sempre tutti non è possibile. Io spero di accontentare tanti. Ci sarà sempre qualcuno che non è d’accordo”. Però, ha sottolineato, “la scelta va fatta in fretta, la nostra sorte è in mano al popolo”.

Salvini ha annunciato “la riforma della Giustizia con la separazione delle carriere. La riforma della Scuola. La cancellazione del codice degli appalti. Il diritto di voto ai ragazzi dai 16 anni in su. La detassazione per le famiglie con figli”.

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