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economia

AbbVie investe 30 milioni nello stabilimento di Aprilia

Si punta all'innovazione e all'espansione della produzione

APRILIA – AbbVie annuncia un altro grande investimento per gli stabilimenti chimici del sito di produttivo di Aprilia. 30 milioni per puntare sull’innovazione ed espandere la capacità produttiva del sito italiano di Campoverde, entrando nella preparazione di nuovi farmaci, in particolare per il trattamento delle malattie autoimmuni, la cui introduzione è attesa nei prossimi mesi.
Nell’annunciare il nuovo investimento di 30 milioni di dollari, l’amministratore delegato di AbbVie Italia Fabrizio Greco ha sottolineato: “AbbVie conferma l’impegno nel nostro paese che poggia su una lunga storia di presenza in Italia, 70 anni, e genera importanti ricadute sul tessuto economico nazionale e locale, sostenendo la crescita. Secondo le recenti elaborazioni di Farmindustria il contributo diretto di AbbVie e del suo indotto all’economia del paese nel 2018 è stato superiore a 520 milioni di euro in termini di investimenti, stipendi, imposte dirette ed Iva”. Fabrizio Greco ha quindi concluso “Intendiamo proseguire in questo percorso che tuttavia non può prescindere da un quadro normativo certo e stabile e da una governance dell’industria farmaceutica che favorisca gli investimenti in ricerca e sviluppo e l’accesso all’innovazione, a beneficio dell’economia del nostro paese e soprattutto della salute delle persone”.
L’ambasciatore degli Stati Uniti Lewis M. Eisenberg ha visitato il polo produttivo di Campoverde di Aprilia, soffermandosi in particolare nei nuovi reparti, realizzati di recente secondo le tecnologie più avanzate, per l’assemblaggio e confezionamenti speciali di trattamenti di punta della azienda biofarmaceutica destinati ai mercati di tutto il mondo. “La tecnologia avanzata che ho visto oggi in questo polo produttivo all’avanguardia è davvero impressionante. Questo stabilimento è un esempio della combinazione vincente tra l’eccellenza produttiva americana e l’alta professionalità del personale italiano”, ha affermato l’ambasciatore Eisenberg. AbbVie conta circa 1.500 persone, di cui oltre 900 nel polo produttivo di Campoverde di Aprilia. Attualmente in Italia l’azienda è impegnata in 60 studi clinici e sono circa 500 i centri coinvolti, con importanti ricadute nel campo della ricerca, in particolare nello sviluppo di terapie innovative destinate al trattamento di alcune delle patologie più complesse in quattro aree terapeutiche prioritarie: immunologia, oncologia, virologia (epatite C) e neuroscienze. Costituito nel 1963 e passato con la nascita della nuova azienda biofarmaceutica nel 2013 ad AbbVie, il polo produttivo di Campoverde si estende su una superficie di circa 270.000 metri quadrati e comprende un impianto di formulazione e confezionamento di prodotti finiti, due impianti chimici, laboratori di qualità e di innovazione/sviluppo e servizi correlati. Il sito industriale produce principi attivi, formula e confeziona prodotti farmaceutici per più di 110 paesi nel mondo.  Il sito industriale AbbVie Italia, che esporta più dell’80% della sua produzione,si pone all’avanguardia in termini di riduzione dell’impronta ambientale ed efficienza energetica.

Il nuovo direttore del sito produttivo di AbbVie Italia, Daniela Toia, precisa: “Il sito italiano va assumendo un crescente rilievo nel network AbbVie, come polo di qualità, eccellenza e sostenibilità, capace di attrarre nuove produzioni che riguardano i trattamenti innovativi resi disponibili dall’azienda per i pazienti quale risposta a bisogni terapeutici non soddisfatti ” ed ha concluso: “Questo ampliamento della capacità produttiva ne è una riprova e rappresenta per noi un riconoscimento degli elevati standard di qualità e del livello di eccellenza operativa raggiunti nonché della professionalità e competenza, congiunte al forte impegno, dimostrate dalle risorse umane del sito italiano. Siamo orgogliosi di essere stati scelti per contribuire ad accelerare la crescita della pipeline AbbVie in immunologia, come in altre importanti aree terapeutiche”.

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