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cronaca

Latina, corruzione in carcere, interrogati gli agenti arrestati. Zinni si pente

L'ispettore in lacrime davanti al gip ora vuole collaborare

LATINA – Ha ammesso in lacrime le sue responsabilità, si è detto pentito e disposto a collaborare Franco Zinni, l’ispettore di polizia penitenziaria arrestato nell’ambito delle operazioni “Petrus” e “Astice” con l’accusa di aver favorito alcuni detenuti nel carcere di Latina consentendo ripetuti contatti con l’esterno ma anche spostamenti di cella e facendo entrare in via Aspromonte ogni genere sigarette e cibi prelibati. Il 56enne è stato ascoltato  su rogatoria nel carcere di Rebibbia, così come il collega, l’assistente penitenziario Gianni Tramentozzi, che si è invece avvalso della facoltà di non rispondere. Sono rimasti in silenzio negli interrogatori di oggi anche i fratelli Travali e altri tre indagati, due dei quali ai domiciliari e uno recluso nel carcere di Santa Maria Caputa Vetere.

E ieri sono stati ascoltati ieri dal Gip del Tribunale di Latina, alcuni degli arrestati dell’operazione Petrus condotta dalla Procura di Latina e dal Comando provinciale dei Carabinieri che ha portato alla luce un giro di corruzione e spaccio di droga dall’interno del carcere di via Aspromonte. Il Gip Giuseppe Cario, che ha firmato le 34 ordinanze di custodia cautelare, ha ascoltato ieri in carcere Salvatore Di Girolamo e Simone Petrillone. Entrambi gli indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

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