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Mensa scolastica a Latina, l’assessore Proietti incontra i genitori della Don Milani

Si è parlato anche di qualità del cibo, ora bio al 70%

LATINA – Si è svolto oggi pomeriggio l’incontro tra l’assessore all’istruzione del comune di Latina Gianmarco Proietti e i genitori della scuola Don Milani di Latina dopo il caso del bambino che ieri non ha ricevuto il pasto a mensa. “Un incontro molto costruttivo e i genitori che ho incontrato sapevano che senza iscrizione al servizio il pasto non sarebbe stato consegnato”. “Ovvio che nessun bambino deve essere escluso e non saranno questioni economiche (e finora non lo sono mai state) né burocratiche ad impedire il servizio. C’è una questione però di responsabilità per cui è necessaria l’iscrizione alla mensa: il pasto deve essere erogato sulla base di indispensabili informazioni che la famiglia del bambino o della bambina è tenuta fornire (eventuali allergie, intolleranze, ecc.)”. Proietti spiega che si impegnerà “nel ridurre al minimo le possibilità di errori da parte degli uffici, della scuola e delle famiglie, per esempio proponendo un accordo con le scuole legando l’iscrizione alla mensa all’iscrizione a scuola, quindi già da gennaio”.

L’incontro è servito anche a parlare della qualità dei cibi, ora bio al 70% come da bando a cui la società entrata in servizio il 1 luglio ha risposto,. Questo significa che molte materie prime utilizzate hanno un sapore diverso perché non contengono principi chimici: “La mensa deve rappresentare anche un luogo in cui imparare la giusta alimentazione. Se riusciamo a svolgere questo compito saremo un passo avanti, ovviamente l’aiuto deve arrivare anche dalla famiglie stesse”.

“Abbiamo invitato genitori e dirigente a costituire le commissioni mensa, organismo indispensabile ad un controllo efficace del servizio. E anche a comunicare con la scuola e con il Comune ogni singolo problema con anticipo e con attenzione sentendosi tutti dalla stessa parte, dalla parte dei bambini”. La decisione di istituire una commissione mensa è la stessa soluzione individuata dalla dirigente dell’Ic Emma Castelnuovo, Maria Cristina Martin, dopo aver appreso delle proteste di un gruppo di genitori di una classe della scuola dell’infanzia di Via Bucarest che venerdì scorso hanno lamentato scarsità del numero dei pasti, e una qualità del cibo che non è stata gradita ai piccoli tornati a casa affamati. “I genitori  che si sono lamentati – ha detto la dirigente  – non hanno fatto presente alla scuola il problema. Ora istituiremo la commissione ma posso dire che i pasti biologici ormai adottati nella dieta scolastica, non hanno lo stesso sapore di quelli non bio, questo non significa che il servizio è scadente, anzi. E’ una questione di abitudine, e di salute”.

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