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ottobre rosa/2

Tumore al seno, a Latina la prevenzione è giovane

Al Goretti con i medici De Masi e Ricci nel mese dedicato alle donne

LATINAIn questo mese di ottobre, la prevenzione del tumore al seno è al centro della scena. Lo ricordano gli edifici storici dei comuni pontini che si accendono come lampadine (rosa) per ricordare alle donne di fare i controlli. E le agende si vanno riempiendo giorno dopo giorno, grazie alle volontarie dell’Andos (di Aprilia, Latina, Sezze e Fondi) che si sono messe a disposizione per prenotare le mammografie gratuite al Goretti di Latina per chi ha tra i 45 e i 49 anni ed è dunque fuori dalla fascia screening, ma già troppo a rischio per pensare di non effettuare l’esame.

Dopo ottobre ci sarà novembre rosa (la campagna dura infatti due mesi) e forse anche dicembre: “Succederà se non saremo riusciti ad evadere tutte le richieste che arrivano in questo mese, perché l’Azienda su questo è molto sensibile e non ci farà mancare il suo sostegno”, spiega Carlo De Masi responsabile della radiologia senologica della Asl di Latina che per due mesi dedicherà 12 ore in più a settimana (oltre al normale orario di lavoro) alle  mammografie gratuite. Se ne faranno 9 in più al giorno per quattro giorni a settimana, per un totale di 150 circa al mese.

Le donne giovani sono quelle che si controllano di più, anche fuori da questo periodo, non facciamo grande fatica a vederle. Mentre le donne in fascia screening ovvero quelle tra i 50-69 anni (ora fino a 74 con adesione spontanea e non più a chiamata), aderiscono al programma di prevenzione ancora in poche, circa il 50% delle 78mila presenti sul territorio provinciale. Ma se non raggiungeremo almeno il 60%, la Regione Lazio non abbasserà l’età dello screening portandolo ai 45 anni come avviene in occasione di questa campagna”, spiega ancora De Masi.

Se ne potrebbe fare una questione di solidarietà femminile, una sfida tra donne che condividono gli stessi rischi e che possono fare cose semplici per aiutarsi. Inoltre la ricaduta sarebbe benefica anche sulle liste di attesa.

L’INTERVISTA

La fascia screening invece è già stata ampliata portando la gratuità a 74 anni, ma con l’adesione spontanea da parte delle donne che non vengono chiamate più dalla Asl, ma possono telefonare, prenotarsi e proseguire i controlli gratuitamente.

LA PREVENZIONE FUORI FASCIA – Che la campagna ottobre rosa sia rivolta alle donne tra i 45 e i 49 anni e lo screening a quelle tra i 50 e i 74, non significa però che prima non ci si debba controllare, anzi.

Le donne tra i 35 e i 50 anni sono per il  40% interessate dal tumore al seno – spiega Fabio Ricci direttore clinico della Breast Unit del Goretti di Latina  – Tra i 30 e i 40 anni è necessario fare ogni anno la visita senologica e sarà lo specialista a chiedere eventuali approfondimenti con esami strumentali per valutare il singolo caso. Dai 40-50 anni oltre alla visita senologica (che si fa con ricetta del medico curante) è necessario fare anche una mammografia che richiederà anche in questo caso lo specialista. Sarà invece totalmente personalizzato anche con l’intervento del genetista il percorso delle donne in caso di familiarità, qui la prevenzione sarà abbassata anche a 25 anni – aggiunge Ricci –  Poi, nel caso in cui dovesse essere diagnosticato un tumore, le donne di ogni età dovranno sempre rivolgersi ad una Breast Unit, la nostra al Goretti o le altre 16 della Regione Lazio o quella di loro fiducia. E’ qui che operano equipe multidisciplinari che prendono in carico la donna in tutto il suo percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale, con il duplice vantaggio di avere una maggiore possibilità di sopravvivenza (aumenta del 20%) e un impatto positivo sulla qualità della vita”.

L’INTERVISTA   

 

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